giovedì 23 giugno 2016
La maturità 2016 rimette l'economia al centro. Ma come?
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Tra le tracce del tema di italiano dell’esame di Stato 2016 viene chiesto agli studenti di sviluppare il titolo “Crescita, sviluppo e progresso sociale. E’ il PIL misura di tutto?” Il quesito non è male. Il Prodotto Interno Lordo è l’acronimo che nelle temperie degli ultimi decenni perseguita governanti e governati. Gli uni alla disperata ricerca di ricette per ripristinare valori, magari non vicini al 6% annuo degli anni del miracolo economico degli anni ’50 e 60, ma di chiaro segno più. Gli altri immersi nelle preoccupazioni della vita quotidiana. Il quesito era accompagnato dall’affermazione che una buona quantità di produzione può essere rivolta alla qualità della vita, mentre al contrario Robert Kennedy sosteneva che un’analisi economica quantitativa può nascondere cattivi utilizzi delle risorse, che fanno crescere il PIL a scapito della qualità della vita. Un titolo di questo genere non è facile da sviluppare nel merito per gli studenti dei licei classici, scientifici, artistici o linguistici. Negli ultimi tre anni delle scuole secondarie superiori, l’economia e le altre scienze sociali sono presenti solo nel 15% dei corsi (negli Istituti Tecnici Economici e nel Liceo Economico Sociale LES, Opzione del Liceo delle Scienze Umane). Nel Liceo Economico Sociale la seconda prova scritta partiva da un’affermazione sulla scuola di Meuccio Ruini, Presidente all’Assemblea Costituente della “Commissione dei 75”, Commissione che 70 anni fa scrisse il testo della nostra Costituzione. Oggi il sistema scolastico è per il 90% finanziato e gestito dalla mano pubblica e per il restante 10% da scuole paritarie. Ruini si chiedeva allora (e lo si chiede oggi agli studenti) quali fossero il ruolo della scuola pubblica, le modalità del suo finanziamento e il significato della presenza di scuole non statali. Come si possono oggi premiare studenti capaci e meritevoli, quale può essere il ruolo delle scuole paritarie, perché finanziare il sistema di istruzione con la fiscalità generale, quali sono i vantaggi economici di titoli di studio più elevati? L’esame di Stato del Liceo Economico Sociale è un sondaggio ben configurato, in cui si chiede di esercitare le competenze economiche all’analisi del sistema scolastico. Si tratta di una traccia di qualità migliore rispetto a quella dello scorso anno. Molta strada va ancora percorsa per dare più forza allo studio dell’economia nella scuola, gli osservatori più attenti ritengono decisivo distaccare l’Opzione Economico-Sociale dal Liceo delle Scienze Umane, per renderlo un autonomo Liceo Economico e Sociale, visibile e forte. Come deve essere lo studio dell’economia.
*Associazione Europea per l’Educazione Economica AEEE Italia
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