martedì 15 ottobre 2013
​Secondo l’indagine di Openjobsmetis, il 23% dei votanti, potendo tornare indietro, rinuncerebbe alla propria carriera per fare l’artigiano.
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"Se potessi tornare indietro... altro che master!”. I risultati del nuovo sondaggio online dell’Agenzia per il Lavoro Openjobmetis evidenziano le difficoltà dell’attuale contesto economico e mostrano il rimpianto, di una parte dei partecipanti, per aver preferito in gioventù la specializzazione accademica a quella della “pratica quotidiana”, propria dei mestieri legati alla tradizione artigianale.Sul sito www.openjob.it, Openjobmetis è tornata a interrogare gli utenti della Rete su tematiche legate almondo del lavoro, con una domanda volutamente provocatoria: Se non facessi il tuo lavoro attuale, qualedi queste carriere avresti voluto intraprendere?Una provocazione resa evidente dalla scelta più votata dai circa 1.000 internauti che hanno partecipato al sondaggio: il 23% dei partecipanti avrebbe preferito essere un artigiano. Colpisce il fatto che il 70% di loro èin possesso di un titolo di studio superiore al diploma, vale a dire laurea o master. Ciò dimostra come il momento di difficoltà del mercato del lavoro porti a preferire mestieri per i quali è richiesta un’elevata specializzazione tecnica e “manuale”.Insomma, oggi l’ambizione di gran parte di coloro che hanno risposto al sondaggio è saper fare bene unmestiere manuale, più che una professione.A indicare il momento di incertezza troviamo al secondo posto, nel sondaggio di Openjobmetis, la carrierapolitica che raccoglie il 19% delle preferenze dei votanti. Per molti l’ingresso nelle istituzioni continua a essere percepito come un approdo privilegiato, rassicurante e stabile, ma con un’annotazione daevidenziare: il 90% di quanti hanno indicato la carriera politica è uomo, a testimonianza che appartenerealla classe dirigente del Paese continua a essere un’ambizione poco femminile.Due punti percentuali sotto, con il 17% dei voti, c’è quella del giornalista: professione che resiste da decenni tra le più desiderate. Con il 15% delle preferenze due professioni “nobili”: l’insegnante e il medico.Per quest’ultima carriera, a differenza di quella politica, le preferenze sono quasi tutte rosa, con il 90% dellevotanti donna. Infine, con l’11%, l’ultima professione indicata: l’avvocato.

Secondo Openjobmetis, quindi, la complessità del momento economico richiede, ormai da tempo, che icandidati abbiano un elevato livello di specializzazione, requisito fondamentale per accedere al mercato del lavoro. Il sondaggio evidenzia che le persone ne hanno sempre più consapevolezza: oggi quello che conta è saper fare bene un mestiere, non importa quale, purché sia alta l’abilità del dipendente. Non è un caso chein molti ritengano poco professionalizzanti i propri corsi di laurea, privilegiando l’apprendimento sul campo.

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