mercoledì 24 maggio 2017
Annullata la riunione dei 10 paesi europei coinvolti, prevista a margine dell'Ecofin. Il ministro francese Le Maire ha chiesto una pausa di riflessione
Tobin tax europea bloccata dalla Brexit
COMMENTA E CONDIVIDI

Non si mette bene per la tassa sulle transazioni finanziarie (Ftt), la cosiddetta “Tobin Tax” su cui sta lavorando un gruppo di 10 paesi Ue, tra cui l’Italia, con la formula della cooperazione rafforzata. Il gruppo ieri ha annullato una riunione prevista al margine dell’Ecofin. A chiedere una “pausa di riflessione” - condivisa da molti colleghi - è stato il neo ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire. Il quale ha anzitutto spiegato che il nuovo governo francese ha bisogno di tempo per analizzare la questione. E, soprattutto, ha fatto riferimento alla Brexit. “Bisogna - ha spiegato - misurarne tutte le conseguenze prima di prendere delle decisioni sulla Ftt”.

“Si era molto vicini ad un accordo definitivo sui temi tecnici l’ultima volta - ha commentato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan - ma è innegabile che la Brexit introduce ulteriore variabilità nel quadro, e forse da parte di alcuni si vuole vedere meglio cosa succede, la Brexit ridefinisce lo scenario”. In effetti non è chiaro che cosa accadrà alla City di Londra (che comunque non partecipava alla cooperazione rafforzata).

“La discussione - spiega ad Avvenire un diplomatico - in realtà è partita da tempo. Molti paesi si chiedono se, in un momento in cui tanti sperano di attirare grandi istituzioni finanziarie in fuga da Londra, una Ftt non possa creare un ostacolo”. La cooperazione rafforzata era stata lanciata nel 2013, vista l’impossibilità di un accordo a 28 stati membri (e in materia fiscale resta l’obbligo dell’unanimità).

A lanciare la cooperazione sono stati 11 paesi (Italia, Germania, Francia, Belgio, Spagna, Austria, Portogallo, Slovacchia, Estonia, Grecia e Slovenia), poi scesi a 10, dopo che l’Estonia si è sfilata. Negli ultimi mesi avevano minacciato di uscire anche Belgio e Slovenia, il che avrebbe fatto scendere il numero di paesi sotto la soglia minima di 9 stati necessaria per lanciare una cooperazione rafforzata. In generale, si sono rivelati negoziati difficili, con liti furibonde su che cosa e quanto tassare.

La proposta sul tappeto, che è quella della Commissione Europea, prevede un’aliquota dello 0,1% sulle transazione su tutti gli strumenti finanziari, con la sola eccezione dei derivati, sui quali si applicherebbe un’aliquota dello 0,01%. Il tutto con un gettito stimato di 35 miliardi di euro l’anno per tutti e 10 i paesi. “L’Italia - ha detto Padoan - ha sempre dimostrato di essere molto cooperativa”.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: