mercoledì 18 dicembre 2013
Progetti sperimentali per 3.300 giovani del Mezzogiono che non studiano e non lavorano. E strutture di orientamento e collegamento con il mondo del lavoro in 500 istituti di tutta la Penisola.
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Ai giovani del Mezzogiorno che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet, viene data l'opportunità di cogliere una possibilità attraverso i tirocini, che Italia Lavoro sta già facendo partire per sbloccare da subito i tanti Neet di Campania, Calabria, Puglia o Sicilia. Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro, l'agenzia del ministero del Welfare dedicata alle politiche per l'occupazione, spiega come si tratti di un "progetto sperimentale, che anticipa quanto già previsto a favore dei Neet a luglio, per decreto". In sostanza Italia Lavoro "mette a disposizione dieci milioni per un totale di 3.300 tirocini", rivolti ai ragazzi under 30 dell'Italia meridionale.Inoltre gli uffici di placement apriranno anche nelle scuole superiori. I ragazzi italiani, anche se non ancora diplomati, potranno così avvantaggiarsi di dipartimenti, che apriranno accanto alle aule, dedicati a stage, tirocini e tutti gli altri possibili collegamenti con il mondo del lavoro."Abbiamo voluto replicare l'esperienza fatta nelle università, portandola nei licei e negli istituti tecnico-professionali - afferma Reboani -. Si tratta di un progetto sperimentale di orientamento, chiamato Fixo scuola, che Italia Lavoro sta portando avanti con le Regioni". Il programma, sottolinea Reboani, "anticipa la Garanzia Giovani" e ha come obiettivo quello di "impedire la dispersione dopo la scuola, evitare che una volta finiti gli studi si entri a fare parte dei Neet o dei disoccupati". Il progetto è ancora in fase di avvio, ma, evidenzia il presidente di Italia Lavoro, "sta già interessando 400 scuole, corrispondente a una platea di più di 50mila giovani, con larealizzazione all'interno degli istituti di uffici di placement". Attraverso bandi rivolti sia alle scuole sia alle imprese si punta a coinvolgere in tutto 500 istituti superiori nelle diverse regioni d'Italia, con un budget, fa sapere Reboani, "che oscilla intorno ai 50 milioni di euro, e serve per mettere in rete le realtà che aderiscono al progetto".
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