venerdì 25 agosto 2017
Il progetto di Eca Italia per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto dello scorso agosto
I manager si improvvisano agricoltori in Valnerina
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Lasciare la scrivania per lavorare nei campi potrebbe sembrare una scelta drastica. Soprattutto se a portarla avanti sono manager di lungo corso con carriere avviate, abituati a vivere a Milano o a Roma, lontano dalla campagna. Farlo solo per qualche giorno però, potrebbe rivelarsi istruttivo e certamente educativo. “Terre in movimento” è il progetto di responsabilità sociale avviato da Eca Italia, azienda che si occupa di consulenza alle grandi multinazionali per la gestione degli espatriati. È stato strutturato in modo che 21 dei dipendenti della società hanno abbandonato temporaneamente i propri uffici, dismesso i panni da manager e consulenti per imbracciare vanghe e rastrelli nelle valli umbro-marchigiane colpite da sisma dello scorso anno. La ricorrenza cade proprio in questi giorni: era il 24 agosto 2016 quando le prime scosse hanno devastato il centro Italia. Il prezzo è stato altissimo e le ripercussioni sono ancora forti. L'economia locale ne è uscita piegata e molte aziende agricole fanno tuttora i conti con soluzioni provvisorie per mandare avanti le proprie attività. Nuove costruzioni, nuovi caseggiati e tensostrutture messe a disposizione dalla regione, sorgono a fianco ai vecchi edifici, ancora diroccati o malmessi, se non completamente inagibili. Eca ha individuato tre di queste realtà e ha deciso di supportarle operativamente mandando in aiuto le proprie risorse. Si trovano tutte sui monti Sibillini, in Valnerina, immerse nella natura.

Alla cooperativa "La Mulattiera" i dirigenti si sono impegnati a ricostruire recinti per 60 asini rimasti senza una stalla. Dall'apicoltore hanno affiancato i titolari – che hanno perso sia la casa che lo showroom –, nella produzione del miele, mentre all'agriturismo e allevamento di bovini, si sono resi utili con i proprietari che hanno visto distrutto oltre all'agriturismo, anche l'abitazione e le stalle degli animali. È stato l’amministratore delegato di Eca, Andrea Benigni, ad avere avuto l'idea di avviare il progetto. Nato a Foligno, in provincia di Perugia, da molti anni lavora a Milano. Ha deciso, insieme al consiglio di amministrazione, di intervenire sul territorio di Norcia.

"La scelta – ha spiegato – è stata quella di concentrare il nostro aiuto e sostegno su tre aziende locali, due a conduzione familiare e una cooperativa, che con gli eventi sismici hanno visto distrutta la loro attività economica, con le conseguenze facilmente immaginabili”. Un'iniziativa che ha come obiettivo quello di concentrare le risorse in un'attività di teambuliding e di teamworking per i dipendenti ma in un contesto però molto particolare e improntato sulla responsabilità sociale. Gruppi di sei persone a settimana hanno iniziato a maggio a dare una mano agli agricoltori e allevatori. Ciascuno di loro ha passato due giorni in Umbria, dormendo nel comune di Preci, per un totale di 42 giornate complessive, strutturate in modo da alternare il lavoro a spazi e tempo per la condivisione in gruppo delle esperienze quotidiane vissute.

Se un riscontro c'è stato, è sicuramente positivo. Da Eca fanno infatti sapere che diversi manager che hanno partecipato a “Terre in Movimento” hanno scelto di ritornare negli stessi posti con le proprie famiglie per “condividere la bellezza di questa esperienza e dei luoghi pronti a rinascere dei monti Sibillini”. “La ricaduta del progetto – ha proseguito Benigni - è stata importante per noi e per il territorio, le aziende e la comunità individuate, sia dal punto di vista umano che socio-economico. Noi abbiamo appreso con una forte esperienza umana e personale il valore del ‘fare insieme’ dando il nostro supporto manuale al lavoro quotidiano all’interno delle aziende partner. Abbiamo lavorato fianco a fianco con uomini coraggiosi e lavoratori instancabili condividendone le problematiche ma anche contribuendo alla rinascita di una terra ferita”. Ma che un anno dopo è già ripartita, mostrandoci un buon esempio di resilienza.

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