mercoledì 28 febbraio 2018
Sono quasi 2,5 milioni gli adulti (il 7,3% degli italiani tra i 25 e i 64 anni) che hanno partecipato ad attività formative: un tasso ancora basso secondo l'Ue
Formazione a misura d'azienda
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La formazione diventa sempre più a misura d'azienda. E attenta all'innovazione tecnologica. Lo chiede anche l'Unione Europea. A fine gennaio, infatti, la Commissione europea ha adottato nuove iniziative per migliorare le competenze chiave e digitali dei cittadini europei. Tra le iniziative: la promozione dello spirito imprenditoriale e della mentalità orientata all'innovazione, al fine di liberare il potenziale personale e la creatività. La Commissione raccomanda inoltre misure volte a promuovere le competenze in scienze, tecnologie, ingegneria e matematica (gli ambiti Stem) e a motivare un maggior numero di giovani a intraprendere carriere in tali ambiti. Le misure aiuteranno gli Stati membri a preparare meglio i discenti ai cambiamenti dei mercati del lavoro e alla cittadinanza attiva in società globali più differenziate, mobili e digitali.

Il piano d'azione si concentra sullo sviluppo delle competenze digitali (competenze, conoscenze e attitudini) per il lavoro e per partecipare alla società in generale, l'uso efficace delle tecnologie nel settore dell'istruzione e l'uso di dati e previsioni per migliorare i sistemi d'istruzione. Le misure comprenderanno il sostegno alle scuole con connessioni a banda larga ad alta velocità, lo sviluppo di Selfie, un nuovo strumento di autovalutazione sviluppato dalla Commissione per aiutare le scuole a usare la tecnologia in modo migliore per l'insegnamento e l'apprendimento e una campagna di sensibilizzazione alla sicurezza on line, all'igiene cibernetica e all'alfabetizzazione mediatica.

Nel nostro Paese - secondo il XVII Rapporto sulla formazione continua in Italia di Inapp - sono quasi 2,5 milioni gli adulti (il 7,3% degli italiani tra i 25 e i 64 anni) che hanno partecipato ad attività di formazione: un tasso ancora inferiore rispetto alla media europea (10,7%) e al valore del 15% fissato da Europa 2020. In Europa le opportunità di apprendimento si concentrano sulle professioni più qualificate, con un tasso medio del 17,9%, quattro volte superiore a quello registrato per gli operai specializzati e gli addetti meno qualificati (5%). L’Italia mostra valori inferiori per tutte le categorie professionali, con tassi di partecipazione formativa che vanno dal 13,2% di chi esercita professioni altamente qualificate fino al 2,8% per quelle meno qualificate.

Il Rapporto individua alcuni fattori socio-demografici come istruzione, età, occupazione e professione, che frenano le possibilità di accesso alla formazione degli occupati. Per esempio, l’opportunità di essere coinvolti in attività formative diminuisce tra chi è poco istruito, ha superato i 45 anni e svolge un lavoro poco qualificato.


«La formazione continua aiuta le imprese oltre che i lavoratori - spiega Marco Bellucci, general manager di Step Sud Mare -. Per noi rappresenta un cardine di tutte le attività. Ogni anno destiniamo il 3% delle ore lavorate per dipendente a questa tipologia di attività, con corsi che svolgiamo all’interno dell’azienda o con il supporto delle Agenzie per il Lavoro. A oggi, abbiamo svolto circa 18mila ore di formazione per 80 persone esterne perché crediamo che anche chi si appresta a entrare in azienda necessiti di percorsi formativi ad hoc. Le attività di formazione si concentrano soprattutto in ambiti relativi all’impresa del futuro, come: smart industry, digital factory, lean production, industria 4.0, advanced manufactoring. Per chi entra in azienda ed è alla prima occupazione è un’opportunità di apprendimento importante, per gli esperti, invece, la strada per accresce le migliorare costantemente le proprie competenze».

Step Sud Mare opera soprattutto nel settore dei trasporti. Dalla progettazione all’ottimizzazione dei processi produttivi. Offre ai suoi clienti soluzioni in linea con le esigenza di un’impresa che cambia. Cambiano, di conseguenza, le competenze dei collaboratori e dei dipendenti. Molto spesso nasce proprio da loro l’esigenza di approfondire temi relativi a metodologie produttive, evoluzione del mercato, processi organizzativi. «
La formazione continua - sottolinea Bellucci - è la risposta a queste esigenze che ci permette di beneficiare di un team altamente specializzato e competente. Il ritorno in termini di produttività e clima aziendale è notevole. Facciamo un percorso di crescita comune, condividendo obiettivi e traguardi. In un’azienda giovane come la nostra, dove l’età media è di 35 anni, aperta al confronto e con lo sguardo sempre puntato a un mercato internazionale, con sedi all’estero e soprattutto con la presenza di numerosi clienti che operano oltreconfine, non potrebbe essere diversamente. Guardiamo con grande interesse al credito di imposta per la formazione 4.0, previsto dalla legge di Bilancio 2018».

Anche per Paolo Guida, direttore di Tta Gruppo Adler, la formazione «è sinonimo di consapevolezza di quello che si fa. Un elemento che assume un rilievo ancora maggiore in ambiti come l’automotive e l’aeronautica perché legati a doppio filo con il tema della sicurezza». «La formazione - prosegue Guida - è fondamentale per essere al passo con i tempi e crescere, superando anche le aspettative dei clienti. Dobbiamo lavorare insieme per far crescere insieme la nostra azienda, per questo puntiamo molto sulle nostre risorse umane. Abbiamo bisogno di persone propositive, pronte a partecipare attivamente alla vita aziendale. La formazione è alla base della nascita della nostra azienda. Abbiamo portato avanti un’importante operazione di riqualificazione professionale, formando risorse altamente specializzate nella lavorazione dei materiali compositi, in particolare della fibra di carbonio, precedentemente occupate presso uno stabilimento tessile. Dei dipendenti del precedente stabilimento, 250 sono stati interessati dal progetto formativo articolato in fase d’aula e fase di formazione on the job. Dovevamo assumerne 108, ma ne abbiamo stabilizzati molti di più e oggi, quando abbiamo la necessità di allargare la squadra, possiamo fare riferimento alle competenze dei lavoratori formati da noi. Inoltre, 60 dei nostri dipendenti hanno avuto l’occasione di formarsi in Ferrari».

«Il mondo del lavoro - ricorda Elisa Napolitano, Hr Director di Servier Group Italia - è soggetto a una trasformazione costante. La formazione continua è l’unica strada per accrescere la propria competitività e attrattività. È vero per i lavoratori ma soprattutto per le imprese. Poter contare su risorse umane altamente specializzate e competenti è determinante. Lo è soprattutto in un settore, come quello farmaceutico, alle prese con le sfide poste dalle nuove tecnologie e dai processi di digitalizzazione che stanno investendo anche la ricerca, in un’ottica sempre più orientata alla smart healthcare». Partendo da questa consapevolezza, il Gruppo Servier investe da sempre sulle proprie risorse e, a oggi, conta 1.700 giornate di formazione erogate a tutto il personale. Diverse le aree tematiche interessate dai percorsi di formazione: sviluppo professionale e manageriale (corso sui Nostri Valori, coaching individuali, master, percorsi internazionali presso la Scuola di Formazione di casa madre), formazione tecnica (corsi tecnici specifici destinati all’Area Affari Farmaceutici su Market Access, all’Area Finance su fiscalità, corsi di informatica), formazione linguistica (francese, inglese, italiano), formazione obbligatoria (sicurezza, farmacovigilanza). Grazie a questo impegno, tra l’altro, il Gruppo ha ottenuto proprio quest’anno, per la prima volta, la certificazione del Top Employers Institute, riconoscimento dell’eccellenza delle condizioni di lavoro messe in atto per i dipendenti.

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