martedì 10 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
MILANO La notizia era nell’aria. E dopo un weekend di lavoro con tanto di valutazione approfondita della compatibilità industriale dell’operazione, si è deciso di uscire allo scoperto. Telecom Italia formalizza un’offerta per Metroweb, la società che possiede migliaia di chilometri in fibra a Milano, Torino e Genova e punta a cablare almeno altri 7 grandi centri. La proposta è di un acquisto al 100% per una valutazione complessiva di oltre 820 milioni di euro. A Cassa depositi e prestiti (che controlla Metroweb attraverso i fondi F2i e il Fondo strategico italiano) viene lasciata la possibilità di scegliere se cedere «sin da subito il totale o la quota del 67,7% della società, richiesta dall’acquirente». Nell’offerta si chiede che l’acquisto sia fatto «per cassa», in quanto non ci si sarebbe accordati sul valore di Telecom Italia Sparkle (la società che gestisce i cavi del traffico internazionale) per un eventuale scambio azionario. Un placet all’offerta, poche ore prima, era arrivato anche dall’Associazione azionisti Telecom Italia (Asati), che in vista del Consiglio di amministrazione di venerdì aveva diffuso un comunicato in cui riteneva come «l’acquisizione di Metroweb, ad un prezzo 'ragionevole' (intorno ai 500 milioni, massimo 600), fosse giustificata, poiché Tim dovrebbe essere un importante player nella realizzazione della rete Nga in Italia». Ma per Metroweb ci sarebbe anche un altro pretendente, ovvero Enel. Il colosso elettrico, che ha deciso di contribuire al piano del governo per sviluppare la banda ultralarga, ieri ha avuto il Cda per la trimestrale, ma non risulta che il consiglio sia stato chiamato a deliberare una proposta per Metroweb. Enel, dunque, per il momento non si sbilancia e resta alla finestra. «Stiamo ancora lavorando, ci vorrà tempo» ha dichiarato nel fine settimana Francesco Starace. Tuttavia, almeno apparentemente, Metroweb non sembrerebbe una priorità. «Enel Open Fiber - ha aggiunto l’amministratore delegato - è nata per fare bene e in autonomia il suo lavoro, che potrà continuare a svolgere anche senza avere Metroweb. Una società, peraltro, che in questo momento è attiva in città dove non è presente Enel». Metroweb, ha poi messo in chiaro Starace, non è indispensabile nemmeno per acquisire le competenze necessarie per cablare le città: «Assumeremo tecnici e ricorreremo anche a società esterne, come del resto fanno altri operatori, inclusa Metroweb. Sulla parte più sostanziosa, la posa dei cavi, francamente qualche cosa la sappiamo già fare». Per quanto riguarda l’azienda guidata da Flavio Cattaneo, invece, non è obbligatorio un passaggio in Cda, che è comunque in programma il 13 maggio per deliberare i conti dei primi tre mesi dell’anno, per discutere le misure integrative al piano industriale e per analizzare i dossier più caldi. «Non commento operazioni in corso», si era limitato a dire il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, la scorsa settimana a proposito di un’offerta in arrivo per Metroweb. Ma interpellato sulla struttura della possibile operazione, lo stesso Recchi aveva specificato: «Non ci sono preclusioni su alcuna soluzione, la costruzione dell’infrastruttura non può aspettare, più velocemente faremo e meglio sarà». La rapidità con cui alle sue parole è seguita l’offerta è un’ulteriore conferma che Telecom vuole fare sul serio e chiudere in tempi relativamente brevi. © RIPRODUZIONE RISERVATA La proposta
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: