venerdì 20 maggio 2016
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S i considerano un po’ i fratelli minori dei produttori di mobili e arredo. Ma l’industria delle tecnologie per la lavorazione del legno ha poco da invidiare ad altri comparti industriali, anzi, è tra le prime al mondo. E se l’ultimo Salone del mobile ha confermato numeri record per arredo e design (ma soprattutto ha fatto finalmente intravedere una ripartenza dei consumi interni), quello che sta 'a monte' al prodotto di legno finito ha numeri davvero incoraggianti. Anche perché il mercato interno è il vero protagonista, a differenza di tanti altri settori che resistono grazie all’export. La 25esima edizione di Xylexpo (dal greco 'xylos', 'legno', come ricorda anche la famigerata'xylella') ovvero il salone internazionale del settore, che vedrà esporre nel quartiere fieristico di Milano a Rho oltre 440 imprese, da martedì a domenica prossima, si apre con ottime prospettive: il numero degli iscritti è raddoppiato dall’ultima edizione 2014 (il salone è biennale). La produzione è aumentata dell’11,7% rispetto a due anni fa e l’esportazione del 12,7%; ma soprattutto è in ottima salute il mercato interno, grazie anche ai provvedimenti legislativi a sostegno della domanda come la legge 'Sabatini bis' o il Bonus mobili, senza i quali «saremmo in serie difficoltà » come ha ammesso Dario Corbetta, direttore di Acimall, l’associazione costruttori italiani macchine e accessori per la lavorazione del legno. L’anno scorso, ad esempio, sono state venduti macchinari per 450 milioni di euro, l’8,7% in più rispetto al 2014. E il primo trimestre 2016 conferma la stagione positiva: secondo l’ufficio studi di Acimall, gli ordini sono cresciuti del 22,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. A questo dato ha contribuito la crescita del 20% degli ordini dal mercato interno e il 37,1% di ordini giunti da oltre confine. Un settore che ha comunque una forte vocazione all’export: nel 2015 quasi il 76%, pari a 1.864 milioni, è stato venduto oltre confine. Il che, per essere un Paese povero di 'materie prime' - in Italia sono numerosi i pioppi, ma non siamo certo al livello delle foreste di Austria e Germania, i nostri principali concorrenti - non è certo male. Andrea D’Agostino © RIPRODUZIONE RISERVATA indice positivo
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