venerdì 13 gennaio 2012
L'Authority valuta di scrivere al ministero degli Interni. ​Proteste e disagi a Milano, Roma e Napoli. Picchiati due colleghi in servizio nella Capitale. Raffaele Bonanni: «Senza dialogo si istiga alla rivolta».
La bozza di legge sulla libera concorrenza
COMMENTA E CONDIVIDI
​Proteste dei tassisti contro l'ipotesi di liberalizzazioni, aggrediti due colleghi a Roma. Authority valuta la possibilità di precettazione. Disagi in molte città. Raffaele Bonanni: «Senza dialogo si istiga alla rivolta».AUTHORITY, VALUTARE PRECETTAZIONE La commissione di garanzia sugli scioperi, a quanto si apprende, sta valutando l'ipotesi di scrivere al ministero dell'Interno, ai prefetti e ai sindacati per vedere se ci sono gli estremi per arrivare ad un'ordinanza di precettazione, relativamente ai disordini e alle proteste dei tassisti che si stanno verificando nelle varie città. «In relazione all'astensione collettiva dal servizio taxi attualmente in corso in alcune città italiane, con conseguente grave pregiudizio al diritto, costituzionalmente garantito agli utenti, di mobilità e di libertà di circolazione - si legge in una nota dell'Authority - il Presidente della Autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, ha scritto alle autorità competenti per avere informazioni in merito». «L'Autorità - prosegue la nota - ha, inoltre, chiesto di sapere se tali astensioni siano riconducibili alle Organizzazioni di categoria, ovvero a comportamenti spontanei di singoli soggetti. L'Autorità di garanzia ha, altresì, invitato i Prefetti interessati a valutare se sussistano le condizioni per l'attivazione del potere di precettazione».TASSISTI, NON TEMIAMO PRECETTAZIONEProsegue, nell'area di sosta dei taxi all'aeroporto di Fiumicino, l'assemblea dei conducenti delle vetture bianche: verso le 13 erano qualche centinaio le auto ferme al "polmone". «Si tratta - sottolineano molti degli interessati - di una assemblea permanente, che va avanti da ieri pomeriggio e che sarà sospesa solo quando avremo dal governo una convocazione e una risposta rassicurante». Per ora non sembra avere effetto la minaccia di una precettazione venuta dalla Commissione di garanzia sugli scioperi: «Gli estremi non ricorrono - è la replica che si coglie tra i capannelli degli interessati - perché a Roma, e anche qui a Fiumicino, un servizio lo stiamo comunque assicurando: quello per i disabili, per le chiamate di urgenza, per le emergenze». Quasi a conferma, dagli altoparlanti viene annunciato che in aeroporto c'è una persona disabile in attesa, e subito parte una vettura. «L'astensione dal servizio è l'unica nostra arma a disposizione - si infervora un altro tassista -. Qui si tratta di scegliere tra una manifestazione di lotta e la fame per sempre, non c'é via di mezzo, non c'è più margine». Fa discutere, invece, l'"appello" lanciato dal leader nazionale di Uritaxi, Loreno Bittarelli, e di Cgil e Ugl per una ripresa del servizio «per non creare disagi all'utenza e dare un segnale al governo». Se ne fa portavoce Roberto Sardone, dello stesso sindacato, che richiama anche l'interessamento del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, «che si sta spendendo per poterci fare ottenere la concertazione che auspichiamo». «Dopo l'intervento di Bettarelli - sostiene - a Roma hanno ripreso a lavorare circa 2mila taxi degli oltre 3mila in turno fino alle 14 -. Così vogliamo manifestare la volontà di andare incontro alle esigenze del governo e della città». E aggiunge: «Noi non siamo spaccati, siamo persone intelligenti e abbiamo capito che per ottenere qualcosa, abbiamo bisogno di una trattativa, concretizzando quel qualcosa che abbiamo ottenuto con la lotta».BONANNI, SENZA DIALOGO SI ISTIGA RIVOLTA Cgil, Cisl, Uil chiedono al governo un confronto "trasparente". Luigi Angeletti sottolinea che la strada per le riforme non può essere quella «di sospendere la partecipazione,quindi la democrazia» perché così «il treno del governo si impantana». E Raffaele Bonanni accennando al caso taxi dice: «Quando non c'è dialogo si istiga la rivolta». «Il governo non deve aver paura di discutere», dice Bonanni. I sindacati chiedono al governo «un confronto vero, non solo audizioni»: il leader della Uil, Luigi Angeletti, parlando al fianco di Susanna Camusso e Raffaele Bonanni dopo l'incontro che ha portato ad una posizione comune, sottolinea così che non si può continuare tra «documenti anonimi, indiscrezioni, annunci, e smentite sul calcolo delle convenienze». Servono "proposte ufficiali" per poter entrare nel merito del confronto «seriamente e con trasparenza». Altrimenti «temiamo - aggiunge - che certi cambiamenti, che anche i sindacati vogliono, non si potranno fare. Così, invece, questo governo rischia di essere un treno che piano piano si impantana. Temiamo che se si continua con questo metodo sia un lavoro che non andrà a buon fine. Il governo non può certamente intervenire ancora a sorpresa. Fatto una volta, poi le corporazioni si organizzano». Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, il caso dei taxi «è l'esempio più lampante che quando non c'è dialogo si istiga la rivolta», così «si rischia di dare ragione anche a chi non le ha, perché i tassisti non sono stati consultati e questo è sbagliato». Cgil, Cisl e Uil, aggiunge Bonanni, ora lavoreranno a un documento che servirà, auspicano, «a riportare concretezza su una discussione che è importare ed è da fare con trasparenza. Vedo invece troppe cose apparire e sparire, così non si capiscono quali sono i veri temi sul tavolo, così non si può fare un confronto serio». Non si può lavorare alle riforme «senza un luogo di discussione, e andando avanti con aut aut: chi ha ragioni fondate non dovrebbe avere problemi ad aprire una discussione trasparente».A ROMA AGGREDITI COLLEGHI IN SERVIZIOFischi, calci a un taxi e qualche adesivo staccato con la forza. Un gruppo di tassisti, che da questa mattina stava manifestando in piazza Colonna a Roma, ha accolto in questo modo il passaggio di un loro collega in servizio. I manifestanti hanno invaso per qualche minuto via del Corso, bloccando il traffico, per insultare il loro collega che lavorava; altri fischi sono partiti al passaggio di altre auto bianche in servizio, accompagnati da urla che intimavano: "Vergogna!".ADOC, RITIRO LICENZA PER CHI HA AGGREDITO«A seguito del blocco totale e illegale del servizio taxi che ha di fatto paralizzato le principali città italiane, da Roma a Napoli a Milano, l'Adoc chiede la sospensione della licenza per chi ha saltato i turni di servizio previsti e il ritiro della licenza per chi ha aggredito i colleghi che intendevano prestare servizio regolarmente"» lo dichiara l'Adoc. «I sindaci che hanno lasciato che le loro città venissero prese in ostaggio dai tassisti dove sono? - commenta il presidente dell'Adoc, Carlo Pilieri -. Il blocco del servizio pubblico operato dai tassisti è illegale, sta danneggiando sia la mobilità che i cittadini e i turisti. Abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni dei cittadini impossibilitati a prendere un taxi, anche se prenotati in anticipo da ieri sera e stiamo denunciando all'Authority per gli scioperi tali episodi. Apprezziamo il fatto che quest'ultima stia valutando la precettazione».CGIL, TASSISTI NO AGNELLO SACRIFICALE«Siamo in piazza per dire che questa crisi non l'abbiamo creata noi. Se il governo vuole ragionare su un tavolo di tutto il trasporto pubblico locale, i tassisti sono pronti a fare la loro parte, ma non sono l'agnello sacrificale per nessuno». Così il segretario di Unica-Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe, a margine della protesta dei tassisti, che si sta svolgendo da alcune ore in Piazza Colonna a Roma. «Noi contestiamo la riforma che è stata messa in circolazione dalla stampa - ha spiegato - se il governo intende mantenere alcuni punti di quella riforma, come ad esempio che a un singolo soggetto giuridico possano essere associate più licenze, la categoria non tratta». «Se qualcuno pensa di piegare questa categoria - ha aggiunto - per dimostrare di essere forte, dimostra non solo di non avere a cuore 50 mila famiglie che andrebbero in mezzo alla strada ma dimostra anche di essere incompetente e di non voler parlare di problemi seri e gravi di questo Paese. Invece di occupare il Parlamento per decidere se scagionare o no qualcuno - ha concluso Di Giacobbe - lo si faccia per discutere di questo tema».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: