martedì 17 dicembre 2019
Trovata una mediazione tra le diverse posizioni dei Paesi membri: nucleare e gas definiti settori di transizione
Il nucleare inserito nella lista dei settori di transizione in materia di sostenibilità dalla Ue

Il nucleare inserito nella lista dei settori di transizione in materia di sostenibilità dalla Ue - Ansa

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Accordo fatto, dopo lo stop della scorsa settimana, sugli investimenti eco-sostenibili. Dopo un'intesa raggiunta lunedì nel Consiglio Ue (che rappresenta gli Stati membri), nella tarda serata è stata poi trovata l'intesa anche con il Parlamento Europeo. E così la «tassonomia», come viene chiamata in gergo, può partire. Si tratta in sostanza di stabilire con chiarezza che tipi di investimenti sono davvero eco-sostenibili, a cominciare dalla lotta al cambiamento climatico, e quelli che invece sono considerati dannosi. La normativa, una volta approvata, obbligherà tutti gli attori finanziari, incluso i gestori di fondi di investimento, chi emette titoli e società quotate, a indicare con chiarezza e nel dettaglio quanto siano «verdi» i propri investimenti.

La lista completa sarà pubblicata solo nel 2021 sulla base delle proposte di un Gruppo di esperti tecnici (di cui faranno parte Ong, agenzia Ue, società del settore finanziario), ma la normativa ora in dirittura di arrivo definisce già i criteri essenziali. E cioè la compatibilità con la lotta al cambiamento climatico, la sostenibilità e la protezione delle risorse idriche e marine, la transizione a una economica circolare, la prevenzione e il controllo dell'inquinamento e infine la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. «Tutti i prodotti finanziari - ha spiegato l'eurodeputato verde olandese Bas Eickhout, relatore del testo per la Commissione Affari economici dell'Europarlamento - che sostengono di essere sostenibili dovranno dimostrarlo seguendo criteri Ue rigorosi e ambiziosi. In questo modo si incoraggeranno i mercati a fare degli investimenti sostenibili la via maestra». «Con questo accordo, ora abbiamo un linguaggio comune e nuove regole per i mercati finanziari - ha spiegato anche Pascal Canfin, presidente della Commissione Ambiente al Parlamento Europeo. - Ciò ci consentirà di assegnare molte più risorse al finanziamento di un'economia realmente allineata all'Accordo di Parigi». Soddisfatta anche la Commissione Europea. «Si tratta - ha detto il vice presidente responsabile per i servizi finanziari Valdis Dombrovskis - di uno strumento di cui c'era urgente bisogno per ottenere un flusso di investimenti verdi e aiutare a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050».

La scorsa settimana l'intesa già raggiunta dai negoziatori di Consiglio e Parlamento era stata bloccata da nove Paesi (Regno Unito, Francia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Romania, Bulgaria e Slovenia) che insistevano per includere il nucleare e il gas nel quadro degli investimenti «verdi». Una proposta irricevibile per vari Paesi, a cominciare dalla Germania e dall'Austria. Alla fine il compromesso raggiunto definisce nucleare e gas «settori di transizione» verso il raggiungimento della neutralità climatica. Esclusi da subito dall'elenco dei settori sostenibili quelli del carbone e degli altri combustibili fossili.

Del resto i negoziatori escludono che anche nucleare e gas potranno essere considerati settori sostenibili dal punto di vista ecologico: il testo prevede anche una verifica sui danni ambientali, che ovviamente non possono ignorare i problemi legati alle scorie nucleari non smaltibili. Non vengono però, per ora, esclusi in partenza in nome, appunto, della transizione e questo evidentemente è bastato ai Paesi che avevano bloccato. Anche se la battaglia potrebbe tornare nel 2021 quando si tratterà di adottare la lista definitiva.

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