martedì 7 novembre 2017
Il Sud alza la testa. È infatti in ripresa, con una performance economica per il secondo anno consecutivo superiore al resto dell'Italia. Eppure la sua crescita congiunturale non è sufficiente
Il Sud aggancia la ripresa ma ancora troppe diseguaglianze
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Il Sud alza la testa. È infatti in ripresa, con una performance economica per il secondo anno consecutivo superiore al resto dell'Italia. Eppure la sua crescita congiunturale non è sufficiente ad affrontare le emergenze sociali: occupazione a basso reddito, demografia al limite della sussistenza, servizi pubblici carenti.

È questa l'immagine del Meridione che esce dal rapporto Svimez 2017, presentato stamane a Montecitorio, in cui si certifica che la ripresa del Sud è ormai un dato consolidato e il suo PIL viaggia al ritmo positivo dell'1,3%. A fargli perdere circa mezzo punto percentuale di Pil avrebbe invece contribuito l'attivazione della clausola di salvaguardia relativa all'aumento delle aliquote Iva nel 2018, un pericolo ad oggi scampato.

Tuttavia la forte reattività di questo territorio agli investimenti, non lo aiuta sul fronte della risoluzione della diseguaglianza e della diffusione uniforme del benessere. La Pubblica Amministrazione, difatti, mostra un divario con il Nord che si è andato allargando fino all'8,8% e lo scarto tra il numero dei dipendenti ha raggiunto le 21.500 unità. Stesso gap nel mondo del lavoro, dove a fronte di un aumento degli occupati dell 1,7% nel 2016, al Sud rimangono principali i lavori a basso reddito e l'aumento del part time involontario (+1,9%) e il divario generazionale.

Ecco perché Svimez parla di vero e proprio «depauperamento del capitale umano meridionale», con 10 meridionali su 100 in condizioni di povertà assoluta e un rischio di scivolare sotto la soglia d'indigenza tripla rispetto alle regioni settentrionali. «I nuovi termini che debbono quindi orientare una strategia intensa e rapida per il Sud - ricorda perciò il presidente Svimez Adriano Giannola - sono interdipendenza, e non più dipendenza patologica dal Nord, accessibilità e attrattività».

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