lunedì 1 febbraio 2016
Il marchio giapponese ci crede ed estende l'alternativa alla trasmissione manuale all'intera gamma: da 700 a 1.700 euro il costo, a seconda del modello
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​Forse non tutti lo sanno, ma in Giappone esistono due tipi di patente di guida. Una per qualsiasi tipo di autoveicolo e l’altra, invece, riservata a chi si mette al volante di auto equipaggiate esclusivamente con il cambio automatico: costa circa 200 euro in meno ed è richiesta dal 56% dei giapponesi. Se però in Giappone l’automatico è usato dal 94,5% dei guidatori, da noi siamo appena al 7,2%. Il marchio Suzuki, tuttavia, scommette che l’automatico sarà il cambio del futuro, offrendolo ora sull’intera gamma.

 

Così, dalla city car Celerio con trasmissione robotizzata, fino alle compatte Swift e Jimny equipaggiate con automatico a controllo elettronico e convertitore di coppia a quattro rapporti, si passa alla crossover S-Cross proposta con una trasmissione CVT o un doppia frizione a sei marce. Due i cambi a sei marce invece per Vitara: automatico con convertitore di coppia per il benzina e doppia frizione con il turbodiesel, mentre la S, in arrivo in primavera ha un automatico a 6 marce con convertitore di coppia. Anche la nuova Baleno che debutta quest’anno avrà un automatico a sei marce e un Cvt.

 

E veniamo ai prezzi: il robotizzato della Celerio si paga 700 euro, 1.000 per l'automatico della Swift e 1.300 per quello efferto sulla Jimny. Costa 1.100 sulla S-Cross, mentre per la Vitara si va dai 1.500 fino ai 1.700 euro. “E’ venuto il momento – spiega Massimo Nalli direttore generale di Suzuki Italia – che anche i nostri clienti sperimentino i vantaggi di questa tecnologia quasi centenaria che ha raggiunto una maturità tale da essere sempre più conveniente. Se è vero che nove auto su dieci vendute in Giappone sono dotate di trasmissione automatica e che la metà dei diciottenni che sostengono gli esami di abilitazione alla guida scelgono la patente più economica, quella cioè per sole auto con cambio automatico”.

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