martedì 1 agosto 2017
L’appuntamento è in programma alle 17.30 a via XX Settembre, sede del ministero dell’Economia, dove Calenda e Padoan incontreranno il ministro francese Le Maire
Fincantieri-Stx, è il giorno della verità
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Dopo azioni e contromosse, accuse e minacce, colpi bassi e repliche piccate, ecco il momento del rendez-vous. Ma è molto più di un incontro. È il bivio decisivo che farà capire se si potrà ricucire dopo gli strappi fragorosi della scorsa settimana, oppure se al contrario sarà sempre più scontro totale tra Italia e Francia sui cantieri di Saint-Nazaire. Insomma, ci siamo. L’appuntamento è in programma alle 17 e 30 a via XX Settembre, sede del ministero dell’Economia. È questa la location dove si svolgerà il nuovo e delicatissimo round della partita a scacchi in corso tra Roma e Parigi, dopo la decisione assunta dal governo guidato da Macron di nazionalizzare temporaneamente i cantieri chiudendo la porta al controllo da parte di Fincantieri.

A ricevere il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, saranno due ministri italiani, quello del Tesoro, Pier Carlo Padoan, e il collega dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Ieri proprio i titolari dei due dicasteri sono stati convocati a Palazzo Chigi per un vertice con Paolo Gentiloni per studiare al meglio la strategia sulla vicenda. Ore di attesa, dunque, per un incontro-chiave dopo l’escalation di tensione tra i due Paesi, culminato giovedì con la decisione dell’Eliseo di esercitare il diritto di prelazione su Stx France. E alla vigilia la linea dell’esecutivo italiano rimane quella della fermezza. «Noi difendiamo gli interessi italiani con tranquillità ma anche con forza», assicura il premier. Tradotto? Senza il 51% in mano a Fincantieri, «ognuno va per la sua strada» ha ribadito Calenda. Concetto ripetuto anche da altri esponenti di punta del governo.

«Non arretriamo di un millimetro», ha assicurato la ministra della Difesa , Roberta Pinotti. L’auspicio, espresso dalla stessa Pinotti, è che a un accordo si possa arrivare comunque. Tanto più a fronte della nuova carta che lo stesso Le Marie ha messo sul tavolo nel weekend: la disponibilità, cioè, a collaborare anche nel settore militare allargando il perimetro della cooperazione oltre il settore civile (come previsto finora negli accordi). Si tratta di vedere se questa proposta possa rappresentare la leva per tentare di riavvicinare le parti, arroccate al momento sulle rispettive posizioni. Anche perché Le Maire ha usato pure il bastone oltre alla carota, facendo capire che la Francia può cercare anche partner diversi dall’Italia. L’allargamento dell’accordo al settore militare, con il coinvolgimento di altre imprese (si parla di Leonardo, per esempio) suscita interesse ma potrebbe non cambiare i termini della questione.

D’altronde, la cooperazione tra Parigi e Roma in ambito militare va già avanti da tempo. «Abbiamo avuto lunghe collaborazioni con la Francia – ha ricordato Angelo Fusco, direttore divisione Navi militari di Fincantieri – siamo al secondo programma congiunto, prima con le fregate Orizzonte e poi con le Fremm. La sintonia con i francesi c’è sempre stata e i programmi hanno funzionato benissimo. Intanto, i francesi provano a trovare una via di uscita 'nazionale'. Prima di volare a Roma, stamattina Le Maire vedrà il presidente della Regione Pays de la Loire, Bruno Retailleau, e una delegazione di imprese locali che si dicono pronte a entrare nel capitale dei cantieri Stx. In patria il 'protezionismo' di Macron sembra raccogliere più pareri favorevoli che contrari.

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