lunedì 17 maggio 2021
Nel settore Ict si registra +17,9% nel 2020. Avranno un ruolo chiave per la trasformazione digitale del Paese prevista dal Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza
In aumento le start up anche nell'anno del Covid

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Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’Ict e Infocamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale, hanno presentato la prima analisi di monitoraggio dedicata alle tendenze delle start up e pmi innovative del settore Ict. Con questo lavoro, Anitec-Assinform e Infocamere desiderano fornire uno strumento utile per il monitoraggio del mercato Ict, contribuendo alla conoscenza delle dinamiche economiche e delle prospettive di sviluppo del settore.

A fine febbraio 2021 sono 6.663 le start up e pmi innovative che fanno capo al settore Ict attualmente iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese, pari al 47,8% del totale. In pratica, quasi una su due appartiene al settore Ict e nel complesso più di sette su dieci sono aziende nel comparto del software e consulenza It e quasi due su dieci nei servizi It. La Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le start up innovative italiane (27%). Seguono Lazio (13,5%) e Campania (8%) Veneto (7,3%), Emilia Romagna (7,1%), Piemonte (5,9%) e Puglia e Toscana (4,6% e 4,3% rispettivamente). Invece resta preoccupante questa carenza al Sud, malgrado i diversi incentivi proposti.

Nonostante il perdurare della pandemia da Covid-19, nel 2020 è aumentato il tasso di crescita delle nuove registrazioni, che raggiungono quota 2.006 con un incremento del +17,9%, superiore di quasi cinque punti alla dinamica complessiva delle nuove registrazioni in tutti i settori (+13,3%).

Nel 2020 più di una su tre o il 33,4% delle nuove start up in ambito Ict si sono costituite online (33,3% nel 2019) contro il 31,4% nel perimetro complessivo (27,2% nel 2019).

Nel corso del 2021 sarà necessario monitorare se e quanto la sospensione della procedura di costituzione online per le start up innovative (a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 29 marzo 2021) impatterà sulla crescita delle registrazioni.

Come tutte le start up innovative, anche quelle Ict sono soprattutto micro-imprese. Circa due su tre hanno fino a quattro addetti, un capitale proprio inferiore a 10mila euro e un valore della produzione fino a 100-150mila euro. Quasi una su cinque (o il 19,9%) sono imprese fondate da under-35 e le imprese femminili sono pari al 10,7% nel settore Ict contro il 13,1% del totale.

Secondo Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, «il 2020 ci ha consegnato un Paese molto più digitale e sia l’evoluzione e il controllo dell’attuale emergenza che il recupero di fiducia nel clima economico complessivo lasciano intravedere una ripresa del mercato digitale con una crescita prevista del 3,5%. I mercati associati ai Digital Enabler offrono opportunità di crescita importanti anche alle start up e pmi innovative del settore Ict. I prossimi mesi saranno cruciali per accelerare l’entrata di nuove aziende e la crescita di quelle esistenti, anche nel contesto dei nuovi progetti che saranno supportati dal Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza e, soprattutto al Sud, per colmare il gap di diffusione promuovendo ecosistemi Università-ricerca-impresa sempre più “fertili” per la creazione di nuove start up innovative».​

Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere, ha così commentato: «Mai come in questo momento è necessario realizzare un’Italia consapevolmente digitale, capace di mettere le sue energie migliori al servizio dell’innovazione. Dallo studio presentato oggi emergono segnali incoraggianti che vanno valorizzati dalle politiche nazionali, soprattutto per il contributo che l’universo delle start up e pmi innovative può offrire alla costruzione dei progetti previsti dal Pnrr del Next Generation Italia. Emerge chiaramente come l'universo dell'innovazione del Paese sia stato in grado di fronteggiare il cambiamento, sia quello legato all'innovazione e alla sostenibilità che quello causato dagli shock sistemici come la pandemia. Seguire da vicino questi fenomeni, attraverso i dati del Registro delle imprese, è un tassello della strategia che deve accompagnare lo sviluppo di queste realtà sul mercato».

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