giovedì 5 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Le coop lanciano un nuovo patto per l’occupazione. Gardini: noi siamo pronti ROMA Il segreto, probabilmente, è proprio quello che il Papa ha indicato come il loro principale valore: portare al centro le persone, soprattutto i deboli, e i loro bisogni. Ed è così che mentre la crisi faceva ammainare le vele dell’occupazione, il mondo cooperativo aveva il vento in poppa. Arrivando proprio dal 2007 al 2015 – quando in Italia si perdeva in media il 2,4% di posti – a balzare in avanti con un +10%, cioè 48mila lavoratori in più, di cui il 75% a tempo indeterminato. Antidoto alla crisi e ascensore sociale per giovani, donne e immigrati – una impresa cooperativa su 3 è gestita da un under35, il 60% degli occupati è donna e il 15% stranieri – le coop italiane chiedono di insistere con le riforme e ridurre il costo del lavoro. Così, riunite a Roma per la 39esima assemblea nazionale, lanciano un nuovo patto per l’occupazione: la staffetta generazionale basata sulla flessibilità in uscita, con i costi a carico delle imprese. «Noi siamo pronti a farlo», è il messaggio di Confcooperative, apprezzato anche da Cisl e Uil. È proprio questo comparto, infatti, che ha fatto dell’innovazione e della creatività dei giovani un passepartout, anche all’estero. Del fatturato è di 66 miliardi delle 19mila cooperative aderenti, 5,9 arrivano proprio dall’export che nel 2007 ha segnato un +43%. Non meno importante l’impegno nel sociale, che vale 6 miliardi, grazie a 6.500 cooperative di welfare in cui operano 240mila persone. A ricordarlo proprio il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, che propone di spostare l’1% della spesa ospedaliera alla rete di assistenza primaria sul territorio. Un’idea che comunque non piace al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, seduta in prima fila. Quel che è certo, però, è che l’Italia ha bisogno di cambiare, anche per favorire l’impreditorialità e gli investimenti. Ecco perché Gardini torna a insistere sulla necessità di riforme, sulla riduzione del cuneo fiscale e del costo del lavoro. «La via intrapresa dal governo è quella giusta», dice, ma serve continuare «sulla strada della riduzione» dell’impatto fiscale, «più leggero per le imprese e più soldi in tasca ai lavoratori ». Una soluzione per ridurre il numero dei disoccupati giovani, per Confcooperative, è utilizzare la flessibilità in uscita per promuovere la staffetta generazionale, «pagando cash e anticipato per 10 anni la differenza tra la pensione piena e quella penalizzata per chi è a un anno dalla pensione». Ma i compiti a casa per il governo non mancano. «La cura è solo all’inizio», ricorda il numero uno dei cooperatori. La riforma costituzionale sarà il «vero banco di prova» di quanto il Paese vuole cambiare, anche se le riforme «devono mordere più a fondo e su un fronte più esteso». Una delle leve è la revisione della spesa pubblica, su cui il governo deve andare avanti «con determinazione». Tuttavia l’altra sfida si chiama alleggerimento burocratico, «ormai indifferibile». Serve dunque «un cambio di mentalità», conclude Gardini, che vede nel codice degli appalti «un’iniezione di fiducia », pure se c’è «ancora tanta strada da percorrere». Cosciente di un programma solo all’inizio, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, non perde occasione però per ricordare i 398mila occupati in più nell’ultimo anno. Un risultato importante, dice, «non solo per l’impegno del governo attraverso una grande riforma del lavoro, ma anche di chi come voi ha contribuito a creare quelle opportunità di lavoro». E a realizzare sogni, come l’aver dato credito a imprese e famiglie. Una casa su 5 viene comprata difatti con un mutuo delle Bcc, che concedono prestiti anche al 22% degli artigiani e al 18% dell’agro-industria. Le chiama «riserve indisponibili», la vera forza della cooperazione il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, plaudendo poi alla riforma del credito cooperativo fatta insieme al mondo delle banche a mutualità prevalente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Maria Elena Boschi (LaPresse)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: