venerdì 2 novembre 2012
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Pioggia di emendamenti dei partiti sulla legge di Stabilità. La Commissione Bilancio ne ha contati circa 1.600. Ma quello che conta davvero è il maxi-emendamento atteso per mercoledì a firma dei relatori del ddl (o del governo), a seguito dell’accordo raggiunto l’altra sera. L’intesa tra maggioranza ed esecutivo rivoluziona le misure fiscali e prevede più fondi per il sociale e più sgravi sul lavoro, al posto dei tagli alle prime due aliquote Irpef contenuti nella proposta originaria del governo. Tra riduzione del cuneo e maggiori sussidi le risorse disponibili nel 2013 ammonterebbero a circa due miliardi.I dettagli sono ancora da mettere a punto e ci saranno nuovi incontri dopo quello di mercoledì tra il ministro Vittorio Grilli e i relatori Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd) e Amedeo Ciccanti (Udc). L’obiettivo – spiega Baretta – è aumentare le detrazioni familiari e per il lavoro dipendente. Questo nel 2013, mentre l’anno successivo, quando dovrebbero esserci maggiori disponibilità, le misure dovrebbero allargarsi al lavoro autonomo, forse anche con un intervento sull’Irap, come chiede il Pdl. Per il prossimo anno la cifra da mettere sul piatto delle detrazioni sul lavoro potrebbe avvicinarsi al miliardo di euro. Un’altra ipotesi, avanzata da Brunetta, è di utilizzare queste risorse per raddoppiare la detassazione degli sgravi di produttività già promessi dal governo (1,6 miliardi in due anni), se sindacati e imprese arriveranno un accordo.Le risorse per il lavoro sono rese disponibili dall’annullamento degli sgravi Irpef, oltre 4 miliardi nel 2013: di questi 1,1 miliardi servirà per evitare il rialzo dell’Iva al 10% da luglio (un punto di questa aliquota vale infatti 2,2 miliardi nell’anno), mentre un altro miliardo sarà assorbito dal rinvio di un anno del taglio a detrazioni e deduzioni fiscali (che peraltro potrebbe essere addolcito). Dal 2014 le risorse disponibili per il cuneo potrebbero aumentare anche se la rinuncia parziale agli aumenti Iva costerà il doppio dell’anno prima alle casse dello Stato.Per quanto riguarda l’area sociale le risorse arrivano dal Fondo da 900 milioni di Palazzo Chigi, che dovrebbe essere impegnato in particolare per finanziare il Fondo per la non autosufficienza (si parla di 200 milioni) e quello per le politiche sociali. C’è il problema degli incapienti, quelli che non pagano tasse e non hanno benefici dagli sgravi ma subiranno comunque gli effetti del residuo aumento Iva. Un altro capitolo da definire riguarda la scuola.Il grosso del lavoro di modifica del ddl inizierà a partire da mercoledì prossimo in Commissione quando sarà anche chiaro come, tecnicamente, l’accordo governo-maggioranza si tradurrà in pratica. Poi inizierà una sorta di «tour de force» perchè la legge di Stabilità è attesa martedì 13 in aula. Per quanto riguarda la pioggia di emendamenti dei partiti , il maggior numero di proposte di modifica è arrivato da Pd e Pdl (circa 400 a testa), seguono la Lega con 300 emendamenti, l’Idv (140) e l’Udc (circa 90). Ora lunedì ci sarà il vaglio di ammissibilità in commissione e le proposte subiranno un primo notevole taglio. Ma di fatto, almeno sulla parte fiscale, le proposte andranno tutte riviste alla luce della radicale correzione di rotta imposta dalla maggioranza.
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