venerdì 22 giugno 2012
​Lo ha detto il presidente di Confindustria, citando le stime del Centro Studi: «La disgregazione dell'eurozona condurrebbe rapidamente al fallimento di decine di migliaia di imprese e di centinaia di banche, alla perdita di milioni di posti di lavoro, all'esplosione di deficit e debiti pubblici nazionali».
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​Occorre agire subito per combattere la crisi dell'eurozona, altrimenti le prospettive sono delle più nere. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenendo al convegno Europa federale, unica via d'uscita?. "I dati purtroppo parlano chiaro - ha detto Squinzi -: se non si agisce subito con fermezza, l'alternativa che si prospetta è delle più nere"."Secondo le stime del nostro Centro Studi - ha proseguito Squinzi -, la disgregazione dell'eurozona condurrebbe rapidamente al fallimento di decine di migliaia di imprese e di centinaia di banche, alla perdita di milioni di posti di lavoro, all'esplosione di deficit e debiti pubblici nazionali"."Sempre sulla base delle simulazioni del nostro Centro Studi sulle quattro maggiori economie dell'eurozona - ha aggiunto Squinzi -, l'eventualità di un default (dell'euro, ndr) porterebbe, soltanto nel primo anno, un crollo del Pil tra il 25% e il 50%".
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