sabato 11 giugno 2016
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Il progresso tecnologico e la globalizzazione cambiano il modo in cui viviamo, apprendiamo, lavoriamo e commerciamo in tutto il mondo. La competitività futura e la crescita dell’Europa dipendono dalle competenze di coloro che lavorano. L’Europa si trova però ad affrontare una sfida sul piano delle competenze. Un adulto europeo su cinque ha difficoltà a leggere e a scrivere ed ancor più sono coloro che hanno difficoltà con la matematica. Due su cinque sono analfabeti digitali. Queste persone si trovano esposte a un rischio elevato di disoccupazione, povertà ed esclusione sociale.D’altro canto è troppo alto il numero di chi si trova bloccato in un lavoro che non corrisponde al proprio talento. Un laureato su tre occupa posti di lavoro che non richiedono un diploma universitario. Nonostante tassi di disoccupazione che in molti Paesi rimangono troppo elevati, quasi la metà dei datori di lavoro dichiara di non riuscire a trovare lavoratori con le giuste competenze. Non possiamo proprio permetterci che in Europa il talento di così tante persone vada sprecato. È per questo che presento la nuova agenda per le competenze per l’Europa che ha lo scopo di fornire competenze per posti di lavoro migliori. Gli interventi mireranno allo sviluppo di competenze di base e superiori, ad agevolare l’uso e l’interpretazione delle qualifiche, comprese quelle acquisite al di fuori dell’ambiente scolastico, e a fornire informazioni più complete e tempestive sulle competenze richieste dai datori di lavoro, ora e in futuro.Ecco alcuni esempi di cosa intendiamo realizzare. In primo luogo, migliorare i livelli di competenze. Dobbiamo far sì che ognuno abbia le competenze di lettura, scrittura, matematica e informatica di cui ha bisogno nel mercato del lavoro e nella vita. I sistemi di istruzione e formazione iniziale sono chiamati a svolgere un ruolo importante, ma occorrono "percorsi di seconda opportunità" per chi cade attraverso le maglie della rete. In questo contesto l’Agenda conterrà una garanzia per le competenze affinché gli Stati membri pongano in atto percorsi flessibili che consentano a tutti di migliorare le competenze di base e procedere poi all’acquisizione di competenze più elevate. Sarà un punto di partenza importante per aumentare le opportunità che si offrono a milioni di cittadini europei nel mondo del lavoro e nella vita e per far sì che la nostra economia cresca e prosperi.In secondo luogo, fare in modo che l’istruzione e la formazione professionali diventino una "prima " e non una "seconda scelta" e che aprano percorsi agevoli ed efficaci verso il mercato del lavoro o ulteriori corsi di formazione. Incoraggiare l’apprendimento basato sul lavoro al fine di sviluppare competenze di alto livello, anche in settori d’avanguardia che possono dare impulso all’innovazione e alla crescita in Europa. In terzo luogo, far sì che il talento delle persone venga messo a frutto e che le loro competenze siano visibili e recepite nei vari settori economici e Paesi d’Europa. A tal fine dobbiamo rafforzare la cooperazione in materia di comparabilità delle qualifiche nell’Ue, ma anche al di fuori dei nostri confini. Ciò servirebbe anche a far buon uso delle competenze dei migranti e dei richiedenti asilo e ad attirare persone altamente qualificate dall’estero.Lavorando assieme possiamo affrontare la sfida delle competenze e aiutare le persone che vogliono progredire, avere successo, fare uso delle loro potenzialità e cambiare la loro vita in meglio. Lavorando assieme, possiamo fare la differenza.*Commissario europeo al Lavoro e agli affari sociali
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