sabato 22 aprile 2017
Al primo posto la Lombardia (6.057), seguita dall'Emilia Romagna (3.365) e dal Veneto (2.862). Petteni (nella foto il segretario confederale Cisl): dati positivi, sì a partecipazione e decontribuzione
Sono 20.908 i contratti depositati
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Al 20 aprile sono stati depositati 20.908 contratti aziendali e territoriali per la detassazione dei premi di produttività. Lo rende noto il ministero del Lavoro, fornendo la distribuzione regionale delle dichiarazioni, che vede al primo posto la Lombardia con 6.057 contratti, seguita dall'Emilia Romagna con 3.365 e dal Veneto con 2.862.

Dei 20.908 contratti depositati, segnala il ministero, 16.335 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 12.159 di redditività e 9.323 di qualità. Per quanto riguarda le misure inserite negli accordi, 2.259 prevedono un piano di partecipazione e 4.641 prevedono misure di welfare aziendale.

«I dati forniti dal ministero del Lavoro testimoniano la ripresa di vivacità della contrattazione aziendale e territoriale dei premi di produttività a vantaggio di milioni di lavoratori che ottengono per questa via buste paga più pesanti - dichiara Gigi Petteni, segretario confederale Cisl -. Aver negoziato e depositato 20.908 contratti di produttività, che definiscono premi salariali con una minore tassazione come stabilito dalle due ultime leggi di Bilancio, costituisce un patrimonio positivo per il rilancio delle relazioni sindacali e per coniugare la contrattazione con crescita delle imprese e l'indispensabile aumento della produttività in Italia. È positivo inoltre che un numero crescente e consistente di accordi introducano misure di welfare contrattuale in favore dei bisogni sociali dei lavoratori e delle loro famiglie».

«La Cisl - conclude Petteni - guarda con attenzione e interesse anche alla recente modifica contenuta nella cosiddetta "manovrina", che reintroduce la decontribuzione in favore delle sole imprese che negoziano con il sindacato forme di partecipazione organizzativa con i lavoratori. Spingere verso la partecipazione nelle aziende in modo concreto è una riforma storica che la Cisl da tempo insegue e che l'economia moderna
richiede. Con questa nuova norma auspichiamo che la contrattazione partecipativa esca dal recinto di poche grandi imprese e si diffonda nel grande bacino di pmi».

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