martedì 9 settembre 2014
​Il 22% dei sinistri è causato dalla stanchezza: l'Aci promuove una campagna che suggerisce soste frequenti e sollecita a prendere coscienza delle proprie capacità psico-fisiche alla guida.
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Il sonno al volante è causa del 22% di tutti gli incidenti stradali: oltre 40.000 sinistri l'anno solo in Italia, quasi 240.000 nell'intera Unione Europea. Incidenti spesso molto gravi, con un rischio di mortalità più che doppio rispetto a quelli determinati da altre cause. Lo afferma in una nota l'Aci che ha presentato a Monza, in occasione del Gran Premio di Formula 1, la campagna "SLEEP STOP" che evidenzia i benefici di una breve pausa di sonno durante i lunghi tragitti in auto e sollecita gli italiani a prendere maggiore coscienza delle proprie capacità psico-fisiche alla guida.
 
Obiettivo della campagna "SLEEP STOP", sostenuta e condivisa dalla FIA - Federazione Internazionale dell'Automobile, è quello di favorire il riconoscimento da parte dei conducenti di ogni più piccolo segnale di stanchezza al volante, prevenendo i rischi dell'improvviso "colpo di sonno" con una breve sosta in cui concedersi 15-20 minuti di riposo. Nell'ambito di questa campagna è stato inoltre predisposto un questionario a fini scientifici, pubblicato sul sito www.aci.it, che tutti gli automobilisti sono invitati a compilare. "Nello sport un pit stop consente di proseguire la gara - ha sottolineato il presidente dell'ACI, Angelo Sticchi Damiani - ma nella vita quotidiana uno sleep stop permette di continuare a viaggiare in tranquillità. Il problema è serio: ogni anno 800 automobilisti muoiono di sonno sulle strade italiane".
 
"L'attenzione delle istituzioni internazionali sul tema della sonnolenza alla guida è sempre più alta - ha dichiarato il presidente della FIA, Jean Todt - come dimostra la recente direttiva UE che sottopone gli automobilisti europei a test valutativi al momento del rilascio o del rinnovo della patente per accertare eventuali patologie che compromettano il riposo notturno''. 
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