lunedì 8 maggio 2017
Solo in Europa, 900mila posti da qui al 2020 rischiano di rimanere scoperti per il numero insufficiente di candidati con le competenze tecnico scientifiche
Più giovani al lavoro con gli studi Stem
COMMENTA E CONDIVIDI

Chi lavora in azienda con un ruolo Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è donna solo in un caso su dieci. Mentre sei donne su dieci, quando scelgono gli studi universitari, si orientano solo verso le lauree socio-umanistiche. E una donna su due si considera inadeguata per una professione tecnico-scientifica. Il pregiudizio di genere, ancora molto forte, limita l’accesso delle donne alle carriere Stem, e non permette di rispondere adeguatamente alla domanda reale del mercato del lavoro: solo in Europa, 900mila posti di lavoro da qui al 2020 rischiano di rimanere scoperti per il numero insufficiente di candidati con le competenze tecnico scientifiche.

Si è conclusa oggi, con l’incontro ospitato in Assolombarda a Milano, la IV edizione italiana della campagna europea Deploy your talents – Stepping up the Stem agenda for Europe, realizzata da Fondazione Sodalitas, l’organizzazione di riferimento in Italia per la Sostenibilità e Responsabilità Sociale d’Impresa, con l’obiettivo di rilanciare gli studi delle discipline tecnico-scientifiche e superare gli stereotipi di genere che le caratterizzano, costruendo partnership tra scuole e imprese.

Sono 13 le aziende coinvolte da Fondazione Sodalitas nelle partnership con le scuole: Accenture, Airc-Ifom, CA Technologies, Edison, Ericsson, Ibm, Mapei, Mitsubishi Electric, Randstad, Sanofi, Schindler, STMicroelectronics, Ubs e 400 gli studenti di scuole secondarie superiori che hanno partecipato.

Formazione in aula, esperienza in azienda, role playing e skill analysis: un percorso articolato che ha visto i manager aiutare ragazze e ragazzi a diventare più consapevoli delle competenze richieste dal mondo del lavoro e delle proprie potenzialità, e a scoprire i tanti ‘mestieri’ che può fare in azienda chi ha scelto gli studi tecnico-scientifici.

L’80% degli studenti coinvolti ha cambiato la propria percezione sul valore della formazione STEM, mentre il 70% di loro ha dichiarato di aver scoperto le reali potenzialità occupazionali degli studi tecnico-scientifici.

Un risultato dovuto al contatto diretto con l’azienda e con le storie di donne che ce l’hanno fatta.
Come Chiara Casarotti, l’ingegnere che ha raccontato il proprio percorso di successo ai 400 ragazzi protagonisti dell’edizione italiana di Deploy your talents – Stepping up the Stem agenda for Europe. Laureata in Italia, e quindi formatasi anche negli Stati Uniti, oggi è la prima ricercatrice presso Eucentre (Centro Europeo di Ricerca e Formazione in Ingegneria Sismica) di Pavia, dove è la coordinatrice scientifica del laboratorio sperimentale Trees Lab, e responsabile delle attività di risposta rapida alle emergenze sismiche.

Puntare sulla ‘Stem education’ è un obiettivo centrale di The European Pact for Youth, la strategia promossa da Csr Europe e dalla Commissaria all’Employment & Social Affairs Marianne Thyssen, che Fondazione Sodalitas è impegnata ad attuare come partner italiano.

Tommi Raivio di Csr Europe, intervenendo all’incontro, ha ricordato quanto l’obiettivo da realizzare entro il 2017 sia ambizioso: promuovere 10mila partnership di qualità tra imprese e sistema educativo e offrire almeno 100mila nuove opportunità di inserimento nel mondo del lavoro, addestramento o tirocinio.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: