sabato 20 settembre 2014
Secondo i dati pubblicati da McKinsey, lo sviluppo di questi modelli organizzativi potrebbe generare un valore di circa mille miliardi di dollari: migliora il clima aziendale, si lavora meglio, si produce meglio e di più, crollano le barriere tra le funzioni e cresce il senso di appartenenza e di coinvolgimento.
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Il lavoro in azienda si fa social e la nuova parola d'ordine è collaborazione. È la social organization: la nuova frontiera organizzativa delle aziende innovative e attente ai cambiamenti competitivi. Si tratta di un nuovo modo di fare impresa che si sta diffondendo rapidamente, basato essenzialmente sulle community collaborative.E, sull'argomento, Hitrea e l'associazione culturale Luoghi di Relazione, per promuovere anche in Italia un rinnovamento della funzione Hr in ottica social, ha organizzato un evento, primo nel suo genere, in cui avviare un'occasione di confronto e approfondimento rivolto a tutti quei soggetti aziendali coinvolti in prima persona nella gestione organizzativa del capitale umano.L'evento, in programma a Milano giovedì 20 novembre, presso Spazio Camplus, via Stamira d'Ancona 25, è realizzato con il patrocinio della Fondazione Adriano Olivetti per riscoprire una strada tutta italiana alla comunità. Attraverso questa modalità organizzativa che ridimensiona le gerarchie in azienda e abbatte le barriere interne, si valorizzano maggiormente le capacità, le esperienze e le motivazioni di ciascun talento, e si realizza un processo di lavoro collettivo capace di coinvolgere tutti i dipendenti.La progressiva diffusione delle piattaforme social ha trasformato il modo di comunicare delle aziende verso l'esterno, con l'emergere di nuovi spazi di dialogo e inedite forme di relazione e interazione tra impresa e consumatore. Oggi, la pervasività di queste piattaforme sta segnando un momento di svolta anche all'interno delle imprese, nel loro stesso funzionamento, nei loro processi, nel modo di lavorare delle persone.I vantaggi del modello collaborativo sono numerosi. Alcune imprese, infatti, hanno già intrapreso attivamente il cammino di integrazione dei social media al loro interno aumentando così il loro grado di efficienza, competitività, coesione e fluidità nei processi organizzativi.È riscontrato che con la social organization migliora il clima aziendale, si lavora meglio, si produce meglio e di più, crollano le barriere tra le funzioni e cresce il senso di appartenenza e di coinvolgimento. Secondo i dati più recenti pubblicati da McKinsey, lo sviluppo di modelli organizzativi social potrebbe generare un valore di circa mille miliardi di dollari.Il vantaggio competitivo più efficace nell'economia della conoscenza, quindi, si ottiene attraverso la maggiore valorizzazione dei talenti interni all'azienda. In questo senso, la social organization rappresenta l'habitat naturale idoneo a far emergere e accrescere le potenzialità e le motivazioni dei lavoratori della conoscenza.Social organization non vuol dire anarchia. Il nuovo modello organizzativo permette di scovare e liberare, mettendoli a sistema, i patrimoni individuali di conoscenze ed esperienze altrimenti inespressi e spesso dimenticati. Il modello della community aziendale, tuttavia, non si risolve in una visione svincolata da una indispensabile funzione di controllo aziendale sfociando nel pericolo opposto all'eccessiva gerarchizzazione, ma è focalizza fortemente sul raggiungimento degli obiettivi di business dell'azienda. L'obiettivo è sempre lo stesso, ma cambia il modo di raggiungerlo.Il passaggio a un modello di organizzazione aziendale social presuppone una tappa preliminare: la trasformazione della cultura aziendale. Un ruolo centrale in questo senso è ricoperto dalla funzione risorse umane. È questo l'ambito dal quale è possibile generare il cambiamento culturale necessario al passaggio a un modello organizzativo ispirato alle più innovative pratiche del Management 2.0 e al conseguenziale superamento del rigido metodo gerarchico.
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