lunedì 8 settembre 2014
L’iniziativa ha lo scopo di discutere le principali difficoltà nei diversi ambiti operativi e di presentare lo stato normativo, tecnico e attuativo di interventi di bonifica necessari.
Siti contaminati e opportunità nella Terra dei fuochi
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Giovedì 11 settembre 2014  presso l'aula delle Lauree della Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Civile, Università degli studi di Salerno, il gruppo di ricerca di Ingegneria Sanitaria Ambientale (Seed) dell’Università degli studi di Salerno, coordinato dal prof. ing. Vincenzo Belgiorno, promuove in collaborazione con il RemThech l’iniziativa intitolata: Siti contaminati: necessità, rischi, e opportunità nella regione della Terra dei fuochi.La drammatica evidenza delle condizioni di rischio sanitario ambientale conseguente all’estensivo smaltimento illegale di rifiuti nella Terra dei Fuochi ha aumentato l’attenzione sulle necessità di intervento sulle aree contaminate nell’intero territorio campano. La condizione della Terra dei Fuochi con 47 comuni delle Provincie di Napoli e Caserta interessati ed oltre 1,5 milioni di abitanti a rischio, il fallimento della bonifica e della riqualificazione di Bagnoli con indagini in corso per il disastro ambientale, le difficoltà economiche ed operative dello smaltimento dei sedimenti contaminati delle aree portuali, la cui gestione è già ostacolata da burocrazia e campanilismo, il gran numero di siti contaminati di interesse nazionale presenti in Campania, l’assenza di verifiche adeguate sulle aree industriali del territorio regionale, spesso sovrapposte ad aree residenziali, la sostanziale mancanza di operatività del Piano Regionale di Bonifica, approvato nel 2013, sono richiami evidenti delle necessità operative che non consentono disinteresse a nessun abitante della Regione Campania.I ritardi nell’attuazione di azioni per la bonifica sono conseguenti alla cronica carenza di risorse economiche, destinate in Regione Campania prevalentemente ad affrontare le emergenze di gestione dei rifiuti, ancora oggi potenziale responsabile di nuove condizioni di gravi contaminazioni. La spinta mediatica ha prodotto grande confusione con la formazione di centinaia di comitati popolari ed il rischio che gli interessi locali o la politica dell’urlo contribuiscano a complicare gli interventi immediati necessari per la messa in sicurezza del territorio. D’altra parte l’estensione e l’urgenza degli interventi necessari comporta l’obbligatorietà di schemi di verifica e di intervento rigorosi con comunità tecniche ed operative che possano essere ritenute indipendenti da chi ha agito nel passato con scarso rispetto per il bene comune.Tale condizione rende indispensabile un approccio proattivo della comunità tecnica e scientifica e dell’articolato sistema istituzionale indirizzato a contribuire alla soluzione dei problemi.L’iniziativa ha lo scopo di discutere le principali difficoltà nei diversi ambiti operativi e di presentare lo stato normativo, tecnico e attuativo di interventi di bonifica necessari. La presenza della comunità scientifica nazionale e di molti attori delle principali istituzioni coinvolte rende sperabile che l’iniziativa consenta l’identificazione di una road map di emergenza che possa garantire la messa in sicurezza delle emergenze e un futuro al territorio regionale.La partecipazione è gratuita ma subordinata a regolare iscrizione. Le iscrizioni saranno accettate sino al 10 settembre 2014, salvo esaurimento dei posti disponibili, previa trasmissione della scheda d’iscrizione predisposta dalla segreteria organizzativa.Per ulteriori informazioni si può contattare la segreteria organizzativa o visitare il sito www.seed.unisa.it.
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