mercoledì 16 ottobre 2013
Duri i "falchi" del Pdl. Bondi: di questa stabilità l'Italia può morire. Gelmini: ancora nuove tasse. Anche i sindacati critici. Camusso: faremo tutto il necessario. Angeletti: tagli al pubblico impiego inaccettabili. Squinzi: «Misure non sufficienti per farci ritrovare la crescita».
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Duri i primi commenti dei falchi del Pdl sulla legge di Stabilità approvata ieri notte dal governo. Per uno dei coordinatori del partito, Sandro Bondi, "di questa stabilità l'Italia può morire. Si tratta infatti di un provvedimento che non aiuta l'economia a crescere e che prevede un aumento consistente delle tasse per ora abilmente camuffate", si legge in una nota. Anche l'ex ministro Mariastella Gelmini questa mattina ha postato un paio di tweet molto critici: "Trise, Tari Tasi: che tristezza ancora nuove tasse e niente tagli alla spesa pubblica!"

Critici imprenditori e sindacati''I passi sarebbero anche nella direzione giusta ma ancora una volta non sono sufficienti per farci ritrovare la crescita''. Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a Bologna per l'inaugurazione del Saie, Salone dell'Edilizia, ha commentato la legge di stabilità presentata ieri dal governo.

La Uil è "certamente pronta" a proteste "molto forti" ed anche allo sciopero contro le misure della legge di stabilità che riguardano il pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione. Lo ha detto, a "L'Economia Prima di Tutto" su Radio1 Rai, il segretario generale della Uil Luigi Angeletti.

"Bisogna cambiare la legge di stabilità e decideremo tutte le cose utili per questo fine". E' quanto ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando il provvedimento varato ieri dal Governo. "Sono sempre poco affascinata dai dibattiti di chi prima decide quali modalità e poi i perché", ha detto rispondendo a chi gli chiedeva se anche per la Cgil fosse necessario uno sciopero come evocato da altre organizzazioni. ​

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