mercoledì 18 maggio 2016
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PARIGI La bozza di legge El Khomri sul diritto del lavoro continua ad infiammare gli animi francesi, attorno al braccio di ferro fra governo e sindacati. La conferma è giunta ieri, nel corso di una sesta giornata nazionale di scioperi, blocchi stradali e cortei caratterizzata pure da violenze, in particolare a Parigi, Nantes e Rennes, con una novantina d’arresti. E domani, si riprende con un’altra giornata dello stesso tipo, segnata in particolare da pesanti disagi nei trasporti. Ben 7 sindacati non demordono, a cominciare dalle due principali confederazioni d’ispirazione marxista, Cgt e Fo (Forza operaia), additando il rischio diffuso di 'dumping sociale' legato alla riforma, ovvero il moltiplicarsi di strategie aggressive d’impresa segnate dalla volontà d’indebolire o eliminare i concorrenti attraverso drastiche riduzioni dei costi, a scapito dei dipendenti. Il fronte sindacale evoca in particolare le delocalizzazioni 'competitive' di comparti d’impresa all’estero, ma pure politiche salariali o cadenze di lavoro più dure che mai, pilotate dalle aziende attraverso la minaccia di licenziamenti. I punti chiave della bozza di legge firmata dalla giovane titolare del lavoro, Myriam El Khomri, sono due: più flessibilità per assunzioni e licenziamenti, accanto alla priorità accordata alle eventuali contrattazioni specifiche all’interno di ogni azienda, rispetto a quelle collettive negoziate a livello nazionale dai principali sindacati di ogni categoria. In particolare, la bozza di legge estende il ventaglio di situazioni in cui le aziende medio-piccole potranno licenziare per «ragioni economiche». Nelle imprese fino a 10 dipendenti, basteranno tre mesi successivi di calo continuo degli ordini, scadenza portata a due trimestri per le aziende più grandi fino a 49 dipendenti. A lungo, il governo socialista del premier Manuel Valls ha promosso una tassazione speciale dei contratti di lavoro a tempo determinato, per incentivare la firma più rapida di quelli a tempo indeterminato. Ma la misura pare ormai destinata ad essere cancellata, nel quadro dell’iter parlamentare ancora in corso, dopo un’approvazione in prima lettura all’Assemblea Nazionale con il ricorso molto controverso al 'voto bloccato' (comma 49.3), che in via eccezionale permette all’esecutivo di sostituirsi ai parlamentari nel varo di un testo. In un’intervista il presidente François Hollande si è detto ieri nuovamente convinto che la riforma sbloccherà un mercato del lavoro troppo rigido: com’è avvenuto in Danimarca, il sistema della «flessibilitàsicurezza » aiuterà a riassorbire la disoccupazione, «battaglia che non è stata vinta». © RIPRODUZIONE RISERVATA Scioperi e scontri in tutto il Paese sulla legge El Khomri che aumenta la flessibilità Hollande: non ci fermeremo
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