mercoledì 16 luglio 2014
Nonostante la crisi nel 2013 il mondo delle spettacolo in Italia resiste. In particolare è toccato ai concerti fare da locomotiva del settore, con l'aiuto del cinema. Ma il teatro arranca ancora.
COMMENTA E CONDIVIDI
Nonostante la crisi nel 2013 il mondo delle spettacolo in Italia resiste. Senza fare faville è riuscito a contenere i danni e anzi ha fatto segnare diversi segnali positivi. In particolare è toccato ai concerti fare da locomotiva del settore, con l'aiuto del cinema che ha invertito la tendenza negativa registrata nel 2011 e 2012. Mentre il teatro arranca ancora. Le regioni che guidano la classifica della spesa per gli spettacoli sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. I dati sono stati diffusi nel corso della conferenza stampa per la presentazione dell'Annuario dello spettacolo 2013. Nel 2013 la Siae ha rilevato 4 milioni e 200mila spettatori, di cui poco più di 3 milioni nel settore cinematografico. Seguono attività di ballo e concertini con oltre 750mila eventi, mentre lo sport ha superato i 141mila eventi. Rispetto all'anno precedente, il numero di spettacoli ha registrato un incremento pari al 2,14%. Lombardia, Lazio, ed Emilia Romagna sono le regioni nelle quali è stata rilevata la massima concentrazione di spettacoli. Rispetto al 2012 lo scorso anno il numero di ingressi ha registrato un incremento dell'1,24%. Significativo anche l'aumento del macroaggregato dei concerti, pari all'11,20%. La regione che ha prodotto più ingressi è stata la Lombardia, seguita dall'Emilia Romagna e dal Lazio. Segno positivo anche per la spesa al botteghino nel 2013: + 1,17%, rispetto all'anno precedente. In particolare quella per i concerti è aumentata del 24,51%, grazie alla crescita dei concerti di musica leggera (+32,17%). La Lombardia è anche in questo caso la regione con la spesa al botteghino più elevata, seguita dall'Emilia Romagna e dal Veneto. Nel 2013 la spesa del pubblico, ovvero la spesa che comprende tutti gli altri acquisti oltre biglietti o abbonamenti, ha però riportato una leggera flessione rispetto all'anno precedente (-0,21%). L'attività concertistica ha fatto registrare, tuttavia, un aumento della spesa pari al 24,5% con un +30,77 per i concerti di musica leggera. La Lombardia, con una spesa del pubblico superiore a quella complessiva delle regioni del sud e delle isole, ha ottenuto il valore più elevato, sempre davanti all'Emilia Romagna e al Veneto. Nel complesseo, sempre rispetto all'anno precedente, il volume d'affari ha subito una lieve flessione, (-1,43%). Tuttavia, i concerti hanno riportato un aumento superiore al 23% e, in particolare per i concerti di musica leggera, il volume d'affari è cresciuto del 29, 65%. L'attività cinematografica, nel 2013, ha invertito la tendenza negativa registrata nei due anni precedenti. Lo rende noto la Siae nel corso della conferenza stampa per la presentazione dell'Annuario dello spettacolo 2013. Rispetto al 2012 è aumentato il volume di quasi tutti gli indicatori: numero di spettacoli +1,04%; ingressi +5,59%; spesa al botteghino +0,98%; spesa del pubblico +2,16% e volume d'affari +1,81%. Male invece l'attività teatrale, che lo scorso anno ha vissuto un momento particolarmente difficile, confermando una tendenza negativa che si protrae dal 2011. L'attività concertistica è stato invece il comparto che ha conseguito i migliori risultati nel 2013. Il settore trainante è stato quello dei concerti di musica leggera, con variazioni positive degli indicatori economici intorno al 30%. L'offerta di spettacoli è cresciuta dell'1,13%; gli ingressi sono aumentati dell'11,20%. Incrementi ancora più rilevanti da parte degli indicatori economici: spesa al botteghino +24,51%; spesa del pubblico +24,15% e volume d'affari + 23,03%.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: