ROMA Si apre uno spiraglio nella vertenza Meridiana. Le trattative sono riprese e i tecnici della compagnia aerea ieri mattina sono rientrati negli hangar alle 6.30. Dopo 20 giorni di protesta, infatti, hanno ripreso il regolare lavoro di manutenzione dei velivoli. Il secondo turno è entrato in servizio alle 14.30, qualche ora prima del confronto fra le sigle sindacali e l’azienda. Nella sede del ministero per lo Sviluppo economico, infatti, si è discusso per trovare una soluzione ai piloti (ore 10) e ai call center (ore 16). Già fissate anche le prossime riunioni: mercoledì 11 e venerdì 13 maggio. Un segnale positivo, che mantiene aperto il dialogo tra le parti. Riorganizzazione del lavoro, ulteriori tagli alle esternalizzazioni e incremento dell’attività di manutenzione con il probabile arrivo di nuove flotte: questi i temi trattati da sindacati e vertici aziendali per ridurre i licenziamenti. «Speriamo che l’attività riprenda normalmente – aveva detto alla vigilia dell’incontro al Mise Agostino Putzu, leader dei Cosab –. Significherebbe che sia dall’azienda che dai lavoratori vi è la volontà di trovare una soluzione a questa vertenza». Il rientro dei tecnici negli hangar, con la contestuale ripresa delle manutenzioni per la compagnia aerea, è scattata ieri alla ripresa del tavolo delle trattative per la vertenza che interessa 75 esuberi su un totale di 291 tecnici, la maggior parte con base a Olbia. Il mese scorso Meridiana fly e Meridiana Maintenance avevano comunicato ai sindacati e alle istituzioni l’avvio della procedura di messa in mobilità di 880 unità in esubero strutturale per Meridiana Fly – nello specifico si tratta di 142 piloti, 649 assistenti di volo e 89 del personale di terra – e di 75 dipendenti per Meridiana Maintenance. Resta comunque confermato – aveva fatto sapere la compagnia aerea – il target di 527 unità in esubero nell’ipotesi di accordo sul contratto di lavoro e realizzazione della partnership con la Qatar Airways. Maurizio Carucci © RIPRODUZIONE RISERVATA