venerdì 4 marzo 2016
Mattarella: occasione anche per i non italiani che amano l'Italia. Cerimonia al Colle con gli enti a 15 anni dall'avvio. Poletti: un "Erasmus civico" per l'Europa.
Servizio civile per nuovi cittadini
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Il Servizio civile ha «già formato il senso civico di generazioni» di italiani. Dunque è uno strumento in grado di formare i 'nuovi italiani'. È il messaggio che il presidente della Repubblica lancia dal Quirinale, dove riceve i giovani volontari e gli enti, accompagnati dal ministro per il Lavoro e il welfare Giuliano Poletti. C’è da celebrare una data importante, il 15° anniversario della legge che ha trasformato in volontario il servizio civile fino ad allora alternativo alla leva obbligatoria. «Governo e Parlamento sono impegnati nella riforma del servizio civile. L’idea – sottolinea Sergio Mattarella – è dare una dimensione universale perché non solo i giovani cittadini italiani possono animarlo, ma anche i giovani non italiani che amano» questo Paese. Un’«esperienza di integrazione positiva» che potrebbe aprire «ulteriori percorsi di cittadinanza». Il ministro Poletti guarda anche oltreconfine e pensa a una sorta di 'Erasmus civico': «La dimensione sociale dell’Europa deve essere costruita – dice – e noi vogliamo investire in un Servizio civile europeo». Già dal 2014 il servizio civile è aperto agli stranieri, per ora solo in via amministrativa dopo alcuni ricorsi giudiziari. Dai dati di quell’anno emerge che su 90.248 domande, 613 erano di stranieri. I non italiani effettivamente avviati in servizio sono stati 79 (di cui 4 all’estero) mentre 15 sono subentrati in progetti già avviati. L’avanguardia di un servizio civile anche per giovani cittadini dell’Ue, extracomunitari con permesso di lungo periodo, rifugiati. Mattarella ribadisce che «il mondo, e la nostra Europa per prima, hanno bisogno di sviluppare il dialogo e la cooperazione per combattere il terrore e smentire i fautori dello scontro di civiltà». E il servizio civile «è sinonimo di inclusione, apertura, tensione morale, frontiera mobile in una società che pone sempre nuove domande». Il presidente non dimentica le origini: «Il Servizio civile ha una lunga storia, che affonda le radici nei valori della pace e della solidarietà, e che ha contribuito a formare coscienze e senso civico in diverse generazioni di giovani». Ricorda che «sono stati gli obiettori di coscienza al servizio militare obbligatorio ad aprire la strada», dal 1972, «riuscendo, talvolta con contrasti e incomprensioni, a ampliare significato e modalità di servizio alla patria». Mattarella plaude a questi volontari che senza divisa servono il Paese aiutando le persone più deboli, il patrimonio artistico, l’ambiente, la cooperazione all’estero. Positiva, secondo il Presidente, anche l’inclusione nel servizio civile del programma europeo Garanzia giovani per coinvolgere «giovani fuori dal circuito scolastico e lontani anche dal mondo del lavoro», i cosiddetti Neet. E il ministro Poletti assicura che nel 2016 partiranno 40 mila volontari, ma l’obiettivo «resta il Servizio civile universale indicato dal premier Renzi», 100 mila posti, per renderlo davvero fruibile da tutti i ragazzi che lo vogliano: oggi le domande sono almeno il doppio dei posti. «Nelle prossime settimane arriverà al Senato: faremo un passo avanti». 
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