martedì 17 ottobre 2017
Il progetto "Energia per restare" ha permesso a molte donne di guadagnarsi da vivere coltivando i campi in zone a rischio carestia
Senegal, l'agricoltura diventa un baluardo contro l'emigrazione
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Aisha ha due figli. Suo marito è emigrato, di lui non si hanno più notizie. Con la nuova rotazione delle colture, introdotta in Senegal grazie a Green Cross, può sfamare i suoi bambini e quello che non consuma lo vende al mercato. Anche Amina adesso può mandare i figli a scuola: i pannelli fotovoltaici installati sul suo campo alimentano le pompe per l’irrigazione e così Dianaba e Lamine non devono più raccogliere l’acqua per annaffiare. In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, che si è celebrata ieri, Green Cross Italia ha annunciato la conclusione del progetto “Energia per restare”, un punto di partenza per lo sviluppo di cinque villaggi del Senegal nei quali vivono 22.500 persone.


In un Paese messo alla prova dai cambiamenti climatici, dove la produzione alimentare delle comunità rurali è aleatoria e incostante e in alcuni anni arriva a calare del 50-60 per cento, i duemila beneficiari del progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato in partenariato con Enea e Cultivert, possono guardare al futuro con maggiore serenità. Nei villaggi della Regione di Matam, nel Nord-Est del Senegal, colpita negli ultimi 20 anni da una forte carestia, da dove i giovani fuggono alla ricerca di un lavoro, l’intervento della Ong ha raggiunto l’obiettivo: migliorare produzione e reddito di tante famiglie di piccoli coltivatori, per la maggior parte donne.


Qui, al confine con la Mauritania, sono stati introdotti sistemi agricoli innovativi e sostenibili, basati sul risparmio idrico ed energetico: 166 pannelli solari, per un totale di 41 kWp, pompano l’acqua su 37 ettari di terreno dando maggiori prospettive di benessere, in grado di contrastare la migrazione irregolare. Qui dove c’erano campi poco produttivi oggi crescono carote, verze, melanzane, peperoncini, limoni, mango.

Un intervento in linea con il tema di quest’anno della Giornata mondiale, “Cambiamo il futuro delle migrazioni. Investiamo nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale”, che raccoglie e affronta una delle principali sfide del futuro del nostro pianeta. “Con Energia per restare siamo intervenuti in una zona dove è necessario rafforzare la sicurezza alimentare con azioni che affrontano i bisogni immediati e forniscono soluzioni durevoli – spiega Elena Seina, coordinatrice dei progetti Africa di Green Cross –. Quando l’agricoltura diventa resiliente si costruisce il primo baluardo per prevenire l’emigrazione. Questo è il nostro impegno per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Onu nell’Agenda 2030, questo è il nostro contributo per ridurre la povertà rurale e promuovere l’uso di risorse naturali sostenibili”.

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