giovedì 1 settembre 2016
​Una ricerca Quixa: altissima la percentuale dei guidatori che ammette di non far viaggiare sempre i minori nel modo corretto
Bambini in auto: il 40% viaggia a rischio
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Gli italiani sono consapevoli dei rischi che i bambini corrono viaggiando in auto, ma oltre il 40% di loro ammette di non seguire sempre in maniera corretta le norme prescritte per trasportarli in sicurezza, soprattutto dopo i 6 anni di età.
In occasione dell’ultimo fine settimana di rientri dalle ferie, e dunque di grande traffico sulle nostre strade, a fotografare l’atteggiamento degli automobilisti italiani quando viaggiano con minori al seguito è l’indagine “Stetoscopio - Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia assicurativa online QUIXA e condotta dall’istituto di ricerca MPS Evolving Marketing Research.
 
In generale, viaggiare con un bambino a bordo sembra stimolare almeno in via teorica una maggiore prudenza nei guidatori: il 78% degli intervistati afferma di essere più attento al volante se trasporta un minore. Un atteggiamento che diminuisce, però, con il passare degli anni: l’85% degli automobilisti che viaggiano con bimbi fino a 5 anni si dichiara prudente alla guida, mentre la percentuale scende al 65% dopo i 6 anni di età del bambino.
 
Quando si indaga nello specifico l’utilizzo dei sistemi di ritenuta previsti dalla normativa, però, il 41% degli italiani confessa di non utilizzare sempre i seggiolini o di non avere a disposizione quelli corretti per le diverse fasce di peso. Anche in questo caso, a fare la differenza è l’età: fino ai 5 anni oltre l’80% degli automobilisti si attiene scrupolosamente alle regole, mentre dai 6 anni la percentuale crolla al 56%. Con l’avanzare della crescita, infatti, si tende a minimizzare il rischio, spesso omettendo per esempio l’utilizzo dei rialzi previsti dalla normativa per i bambini più grandi.
 
Dalla ricerca emerge, inoltre, una maggiore attenzione tra gli automobilisti del Nord Italia, che nel 67% dei casi dichiarano di utilizzare sempre correttamente gli strumenti idonei al trasporto dei minori. Nelle regioni del Sud, al contrario, ben il 41% degli intervistati ha ammesso di non utilizzare seggiolini e sedute, limitandosi eventualmente solo ad allacciare le cinture di sicurezza.
 
Dati che diventano ancora più allarmanti alle porte dell’ultimo weekend di rientro dalle vacanze che vedrà sulle strade milioni di famiglie. Basti pensare che nel corso del 2014, il numero di bambini deceduti in incidenti è aumentato del 12,7%: sono stati registrati, infatti, 62 decessi contro i 55 del 2013 e oltre 12.217 feriti tra i ragazzi fino a 14 anni (fonte: rapporto ACI-Istat sugli incidenti stradali in Italia).
 
A livello qualitativo, l’indagine di Quixa ha evidenziato anche alcune curiosità. Più che la propria condotta di guida, a preoccupare gli automobilisti che trasportano minori è spesso il comportamento dei bambini stessi in auto, che viene riconosciuto come fonte di apprensione, distrazione e possibile rischio. Dalla ricerca emerge, infine, che tra i papà di bambini piccoli e le donne – che risultano essere la categoria che più spesso trasporta i bimbi in auto – è maggiore la consapevolezza dei pericoli sulle strade.
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