venerdì 4 novembre 2016
Dodici imprese leader di mercato hanno partecipato oggi all’iniziativa promossa da Fondazione Sodalitas e ospitata da Randstad Italia a Milano.
Giovani talenti incontrano le aziende
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Dodici imprese leader di mercato hanno partecipato oggi a Scopritalenti 2016, l’iniziativa promossa da Fondazione Sodalitas e ospitata da Randstad Italia a Milano: Abb, Accenture, Bosch, Bureau Veritas Italia, Capgemini, Mapei, Mellin, Randstad, Samsung Electronics, Sanofi, Sky, Stmicroelectronics.

Cinquanta giovani talenti provenienti dalle scuole e Università di tutta Italia hanno avuto l’opportunità di incontrarle in una sola giornata grazie a colloqui face to face, per sviluppare i propri punti di forza e le competenze di successo nel mondo del lavoro.
I 50 talenti sono stati selezionati tra le migliaia di studenti formati nell’ultimo anno scolastico da Giovani & Impresa, il programma di Fondazione Sodalitas che dal 2000 porta le imprese nelle scuole e Università di 14 Regioni italiane per accompagnare gli studenti nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.


Scopritalenti 2016 è stata l’occasione ideale per presentare la ricerca europea "E"-what? I giovani alla sfida del digital per il business”, realizzata da Istud Business School intervistando un campione di 821 tra manager, formatori e giovani di sei Paesi europei. Un giovane europeo su due riconosce un gap rilevante tra le proprie competenze digitali e le aspettative delle imprese.
I giovani segnalano un accentuato digital skill gap anzitutto sul fronte delle cosiddette competenze “hard”: analisi e gestione dei rischi digitali (47.1%), sicurezza e privacy (42%), prevedere l’impatto dei trend digitali sul business (41%), sfruttare il potenziale dei Big Data (40%), sfruttare le potenzialità legate alla digitalizzazione dei settori di business più tradizionali (39.4%), utilizzo dei tool digitali (38%) e degli strumenti di knowledge management (37%).

Il digital skill gap appare accentuato anche per competenze “soft” che riguardano l’utilizzo delle tecnologie digitali ad esempio per far crescere professionalmente le persone (54%), attivare il processo di delega (49%) o anche solo gestire meeting online (48%).
Il quadro è critico anche sul fronte di chi lavora già in azienda, se quattro manager su dieci dichiarano di non essere a loro agio nell’utilizzo dei tool digitali.

La buona notizia è che l’economia digitale rappresenta già oggi il 7% del mercato, e le stime prevedono un’ulteriore crescita del 4,1% nel breve periodo. La cattiva notizia è che il digital skill gap rischia di non riuscire a soddisfare una domanda del mercato del lavoro pari a quattro milioni di nuovi professionisti Ict in tutta Europa.

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