giovedì 19 giugno 2025
Rischio disagi per l'astensione proclamata da Usb, Cub e Cobas. Mentre gli elettrici Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil protestano contro i turni
Rischio disagi per lo sciopero dei trasporti

Rischio disagi per lo sciopero dei trasporti - Ansa

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Rischio disagi per lo sciopero generale proclamato dai sindacati autonomi Usb, Cub e Cobas. L'astensione riguarda tutte le categorie, comprese la scuola e la sanità, ma le difficoltà maggiori dovrebbero esserci nei trasporti. Per le Ferrovie è previsto uno stop dalle 21 di questa sera alle 20.59 di domani con fasce di garanzia per il trasporto regionale tra le 6 e le 9 e dalle 18 alle 21, mentre per il trasporto pubblico locale le fasce di garanzia sono diverse a livello regionale. L'agitazione sindacale, secondo quanto spiegato da Trenitalia, che invita i viaggiatori a informarsi e nel caso a riprogrammare il proprio viaggio, potrebbe avere impatti sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale. Nei giorni scorsi Ita ha annunciato di aver dovuto cancellare a causa dello sciopero 34 voli tra domestici e internazionali, di cui 32 previsti nel giorno dello sciopero (soppressi il 19 e il 21 giugno gli altri due).

Sempre domani è previsto lo sciopero di otto ore proclamato da Fiom Fim e Uilm per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici con manifestazioni a livello regionale. Ai disagi dello sciopero degli autonomi potrebbero aggiungersi quelli per il traffico nelle città dove sono previsti i cortei. I segretari generali delle federazioni metalmeccaniche, Michele De Palma, Ferdinando Uliano e Rocco Palombella parleranno rispettivamente a Napoli, Bologna e Mestre.

Mentre Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil hanno proclamato lo sciopero unitario dei lavoratori di Enel distribuzione. Per domani, dalle ore 10, è indetta una manifestazione nazionale a Roma, in piazza Verdi. «Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Per questo scioperiamo - spiega il segretario generale della Flaei-Cisl Amedeo Testa -. Enel-Distribuzione ha imposto turni e ritmi massacranti, senza criterio, che non solo stanno creando problemi concreti alla vita dei lavoratori, ma che non alzerà la qualità del servizio reso ai cittadini. Questa scelta da parte dei manager è solo l’ultima puntata di politiche sbagliate. Si sta perdendo la collaborazione, il dialogo, le basi valoriali delle relazioni industriali che fanno onore a un comparto, quale quello elettrico, così centrale e strategico per l’economia italiana. Tra l’altro, lo stravolgimento dell’orario non serve proprio all’azienda che in passato lo ha sperimentato e poi ci ha rinunciato. Non aumenta la produttività in modo significativo e come detto, rende tossico il lavoro. I buchi organizzativi di Enel, grazie alle nostre iniziative, sono già evidenti e sotto gli occhi di tutti».

«La logica adottata finora dai suoi vertici deve essere rovesciata - aggiunge Testa -. Le professionalità devono essere valorizzate. E questo può essere assicurato solo da chi è in grado di offrire la propria esperienza maturata sul campo, senza imposizioni che non hanno senso. Noi vogliano ritmi giusti, razionali, organici semmai molto più alti, in linea con un’azienda che deve fare le attività previste dal Pnrr e ulteriori e molto più alti investimenti per ottenere di nuovo le concessioni. Dobbiamo tornare allo spirito dello Statuto della Persona, un documento rivoluzionario e di grande visione, che abbiamo sottoscritto con l’azienda tempo fa. Dicevo, punto di non ritorno. Il segnale che vogliamo dare è chiaro. Il sindacato intende far tornare i lavoratori al centro della governance del futuro. Senza lavoratori infatti, non c’è futuro. Le nostre iniziative di lotta stanno funzionando perfettamente perché abbiamo solo fermato lo straordinario e l’azienda è stata costretta a fare centinaia di ordini di servizio. Segno, questo, che senza quel “di più” che i lavoratori hanno sempre offerto, l’azienda non è in grado di svolgere le sue funzioni ordinarie».

Dall'azienda fanno invece sapere che «Enel-Distribuzione sta rinnovando il modello operativo, un passaggio necessario alla luce della profonda evoluzione del sistema elettrico e delle nuove sfide che il settore energetico sta affrontando. Il nuovo modello nasce dall’esigenza concreta di garantire un servizio sempre più efficiente e tempestivo per la collettività. Per raggiungere questi obiettivi è stato previsto un piano che vede, tra l’altro, 16,2 miliardi di euro di investimenti in Italia nel triennio 2025-2027, assieme a un programma di assunzioni con l’entrata di 2mila risorse all’interno dell’organico nel periodo 2024-2026».

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