giovedì 11 marzo 2021
I sindacati confederali hanno proclamato l'agitazione dopo l'interruzione della contrattazione di secondo livello su carichi di lavoro, turni e sicurezza
Il centro di smistamento Amazon a Castel San Giovanni (Pc)

Il centro di smistamento Amazon a Castel San Giovanni (Pc) - Ansa

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Sarà il primo sciopero nazionale dei dipendenti Amazon. I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato per il 22 marzo il primo stop di tutta la filiera della multinazionale dell'e-commerce. Lo stop di 24 ore coinvolgerà quindi gli addetti agli hub e ai magazzini, quellialla logistica e allo stoccaggio e i driver delle società inappalto (i corrieri che consegnano i pacchi).La trattativa tra azienda e sindacati sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello è stata interrotta per diverse motivazioni, hanno spiegato i sindacali, che riguardano i turni e i carichi di lavoro, oltre alle normative sulla salute e la sicurezza.

Arrivata in Italia nel 2010, Amazon è passata dai 150 dipendenti degli albori agli attuali 9.500, investendo in 10 anni oltre 5.8 miliardi e rafforzando, passo dopo passo, il network logistico. Partita con il primo magazzino di Castel San Giovanni (Pc), oggi Amazon conta in totale 6 centri di distribuzione, 25 depositi di smistamento, 2 centri di smistamento e 2 centri di distribuzione urbani.

Ai dipendenti viene applicato il contratto nazionale della logistica. "La trattativa con Assoespressi sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon - hanno sottolineato le organizzazioni sindacali - si è interrotta bruscamente a causa dell'indisponibilità dell'associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato tra le quali la verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la riduzione dell'orario di lavoro dei driver, la clausola sociale e la continuità occupazionale pertutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza". Secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, "col suo comportamento inaccettabile di latitanza, Amazon manifesta l'indisponibilità cronica a un confronto con le rappresentanze dei lavoratori in spregio alle regole e alle tutele previste dal ccnl Logistica, e a un sistema dicorrette relazioni sindacali".

A stretto giro di posta la replica dell'azienda che smentisce le accuse dei sindacati. "Non è vero quanto dichiarato dal sindacato in merito al mancato confronto, tanto è vero che sisono svolti due incontri nel mese di gennaio" è la posizionedi Amazon in merito alle accuse sul mancato confronto.."Riguardo all'incontro svoltosi ieri con Assoespressi, ci teniamo a sottolineare che per le consegne ai clienti, AmazonLogistics si avvale di fornitori terzi. Perciò riteniamo che i corretti interlocutori siano i fornitori di servizi di consegna, nonchè le associazioni di Categoria che li rappresentano",aggiunge la società.

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