martedì 29 agosto 2017
Il governo italiano deve ancora sciogliere la riserva sull’esercizio del "golden power"
Scenari aperti: focus sulla controllata Sparkle
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Il governo italiano deve ancora sciogliere la riserva sull’esercizio del "golden power". A quel punto la vicenda Vivendi-Tim vivrà un altro episodio chiave. Il Comitato tecnico, coordinato da Luigi Fiorentino e al quale partecipano rappresentanti dei ministeri di Esteri, Interni e Difesa, deve ancora chiudere l’istruttoria. Ha raccolto la documentazione fornita dalle due società (non solo i pareri pro veritate dei legali ma anche atti e delibere degli organi societari) e le relazioni dei ministeri coinvolti dal dossier, e si è riunito oggi per esaminarle. Riunione interlocutoria, spetterà poi alla presidenza del Consiglio decidere se Vivendi, che a fine luglio ha comunicato di avere assunto la direzione di Telecom Italia, ha violato la normativa italiana, omettendo di notificare le decisioni prese il 27 luglio scorso in tema di governance. Il focus, che in un primo momento sembrava essere quello della rete di Tim, si è spostato su Sparkle, l’asset che rientra tra quelli considerati strategici dal decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, in quanto opera in un settore definito strategico come quello della Difesa. In realtà i francesi, mettendo mano alla governance e attribuendo ad interim la funzione di amministratore delegato ad Arnaud De Puyfontaine hanno fatto attenzione a togliergli le deleghe operative su Sparkle, affidandole al vicepresidente (italiano) Giuseppe Recchi.

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