venerdì 18 aprile 2014
Requisito importante l'avere un'esperienza professionale (nel 41,7% dei casi, specifica nello stesso settore per un ulteriore 32,8%), meglio se uomini (50% contro un 39% che dichiara uomini e donne ugualmente adatti).
COMMENTA E CONDIVIDI
Dal disegno al taglio fino alla realizzazione artigianale di capi e complementi d'abbigliamento: il sarto è una professione 'a tutto tondo' ancora richiesta dalle 1.400 imprese lombarde del settore che contano oltre 2.400 addetti e nel 2013 hanno previsto l'assunzione di almeno 300 nuovi dipendenti. Requisito importante l'avere un'esperienza professionale (richiesta nel 41,7% dei casi, specifica nello stesso settore per un ulteriore 32,8%), meglio se uomini (50% contro un 39% che dichiara uomini e donne ugualmente adatti). Milano prima lombarda per imprese e addetti (seconda in Italia), seguono Brescia (166 attività) e Bergamo (109). Emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano. Le sartorie artigianali a Milano sono 602 e contano un centinaio di iscrizione nel solo 2013 (più di Roma, 75). Generalmente sono più 'giovani' (quasi un'impresa su otto, il 16,9%, è in mano ad under 35 contro una media italiana del 12,4%) e meno femminili (sono il 59,1% contro una media del 70,1%) ma soprattutto con molti titolari stranieri (57,8% contro una media nazionale del 24,3%). In Italia Roma, Milano e Torino ai primi posti per numero di imprese artigiane che confezionano abiti su misura. Seguono Napoli, Bari e Salerno. I sarti più giovani a Milano, Torino e Roma, donne a Crotone e Gorizia, stranieri a Milano e Mantova.Intanto alla XVI edizione del 'Gran defilè della sartoria' - organizzata dall'Unione artigiani e da Esprit Nouveau Eventi, in collaborazione con la Camera di commercio di Milano e con la Fondazione Gabriele Lanfredini - sono stati esposti abiti storici tra cui un vestito del '500 con borsetta disegnato da Leonardo da Vinci. In passerella 18 stilisti artigiani, tre scuole di moda, tre acconciatori, due aziende di accessori e due imprese tessili. Ha vinto Sara Tomirotti, 18 anni, dell'istituto Ipsia Leonardo da Vinci - Luigi Ripamonti di Como: sei i mesi impiegati per realizzare il vestito da premio, circa un terzo del lavoro interamente a mano."Ogni giorno nelle nostre piccole imprese diffuse - ha dichiarato Marco Accornero, consigliere della Camera di commercio di Milano e segretario generale dell'Unione artigiani di Milano- vengono realizzati dei capolavori, molti richiesti anche dalla clientela internazionale. Questa manifestazione è un riconoscimento e allo stesso tempo un incentivo per far conoscere e promuovere un mestiere tradizionale, che unisce creatività e innovazione. Una realtà tipicamente milanese: l'artigiano della moda dei nostri giorni è un imprenditore che contribuisce a identificare e rafforzare il nostro tessuto economico".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: