martedì 22 settembre 2020
L’Ateneo più grande d’Europa e Ibm sviluppano un nuovo modello di interazione: consentirà di gestire le attività relative alla carriera universitaria 24 ore su 24
L'intelligenza artificiale a servizio della didattica

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Utilizzando la tecnologia Ibm Watson, Sapienza Università di Roma ha sviluppato una app che offre ai propri studenti una nuova esperienza d’uso. Lo studente interagisce con l’applicazione attraverso la voce, sfruttando le capacità dell’intelligenza artificiale applicata al riconoscimento del linguaggio naturale, e “parla” con l’app per svolgere le operazioni che normalmente avrebbe portato a termine utilizzando solo lo schermo touch e le sue “dita”. Non un semplice assistente, ma un nuovo modo d’interazione fra lo studente e il sistema informativo dell’Università.

Con oltre 700 anni di storia, circa 115mila studenti complessivi, 3.300 docenti e 2mila funzionari, tecnici e bibliotecari oltre a 1.700 amministrativi nelle strutture ospedaliere, la Sapienza è la prima Università in Europa. La sua offerta formativa comprende 288 corsi di laurea e laurea magistrale, di cui 55 in lingua inglese o con almeno un insegnamento in lingua inglese, 177 master, oltre 80 dottorati di ricerca.

L’Università ha intrapreso da alcuni anni un percorso di sviluppo dei suoi servizi informativi, in particolare quelli destinati agli studenti. Negli ultimi anni, Ibm ha affiancato Sapienza nel suo percorso di trasformazione digitale.

Dalla collaborazione tra i consulenti Ibm Services e gli esperti della Sapienza è nata Infostud – Watson, parte di Infostud Sapienza, la appufficiale per i servizi di carriera didattica degli studenti che consente di svolgere le normali operazioni gestionali ed effettuare azioni quali, per esempio, la prenotazione di esami o la stampa delle certificazioni relative al proprio percorso di studi.

È grazie però al modulo di intelligenza artificiale, appositamente integrato e addestrato, basato sui servizi Ibm Watson Assistant e Ibm,Watson Text to Speech, disponibili sul cloud pubblico di Ibm, che lo studente potrà scrivere o parlare in linguaggio naturale con l’app: Watson interpreterà infatti la sua richiesta e, attraverso Infostud, condurrà lo studente all’operazione desiderata che potrà essere completata in autonomia. La soluzione basata su Ia sarà in grado di arricchirsi e imparare continuamente grazie ai contenuti delle domande e delle discussioni.

Gli studenti della Sapienza potranno così avvalersi di un servizio continuo 24 ore su 24 e con informazioni sempre aggiornate, semplicemente accessibili grazie a un'interazione guidata per facilitare l'esperienza.

Per il momento l’applicazione è in fase sperimentazione per 1.000 studenti dell’Ateneo; successivamente al collaudo potrà essere estesa all'intera platea studentesca.

«La collaborazione con Ibm – spiga il prorettore vicario di Sapienza Renato Masiani – per la realizzazione del modulo di intelligenza artificiale nella app ha un valore altamente strategico perché consentirà a tutti gli studenti di interagire, anche in mobilità, con i servizi amministrativi dell'Ateneo utilizzando il linguaggio naturale. Una soluzione innovativa che impiega tecnologie d'avanguardia per risolvere, in una grande università come Sapienza, un problema di elevata complessità».

«Da sempre - specifica Francesco Stronati, vicepresidente Health & Public Sector di Ibm Italia - lavoriamo allo sviluppo e all’innovazione del Paese, anche attraverso importanti collaborazioni con il mondo della formazione accademica. Siamo orgogliosi di affiancare questo prestigioso Ateneo con un progetto che integra l’Ia di Ibm Watson per creare un modello di interazione con i servizi universitari, pensato attorno allo studente e alle sue esigenze. È questa la #GoodTech, la tecnologia a servizio di ciascuno di noi per svolgere le proprie attività al meglio, in efficienza, in sicurezza e con qualità. La buona innovazione che abilita il cambiamento strutturale di cui l’Italia ha bisogno».

La soluzione è scaricabile in modo gratuito dagli store mobile Android (Play Store) e Ios (App Store).

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