giovedì 27 settembre 2018
Oxford si è confermata la migliore al mondo per il terzo anno consecutivo nel World University Ranking 2019, con Cambridge seconda e la californiana Stanford terza davanti al Mit di Boston
La Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

La Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

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L'Università di Oxford si è confermata miglior Università al mondo per il terzo anno consecutivo nel World University Ranking 2019, che ripete il podio dello scorso anno con Cambridge seconda e la californiana Stanford terza davanti al Mit di Boston. Nella classifica per Paesi della Times higher education (Thee), il Giappone scavalca il Regno Unito al secondo posto tra quelli più rappresentati 103 a 98), con gli Usa che restano primi con 172.

Bene anche l'Italia con l'Università di Bologna che entra nella Top 200 (al 180mo posto dal 220mo), dove si confermano la Scuola Superiore Sant'Anna (153ma) e la Scuola Normale Superiore di Pisa (161ma con 23 posizioni scalate).
Il nostro Paese incrementa la sua rappresentanza con 43 Università (erano 40 nel 2018) e con i principali Atenei tutti in crescita. L'Università di Padova è entrata tra le prime 250; l'Università di Napoli Federico II tra le prime 350 e l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'Università di Ferrara tra le prime 500.

«È stato un anno molto positivo per l'Italia - ha commentato Phil Baty, direttore editoriale di Global Rankings presso Times higher education (The) - e tuttavia per continuare a migliorare le Università italiane farebbero bene a investire di più per incrementare la loro capacità di ricerca e le collaborazioni internazionali».

Il rettore del Sant'Anna
Pierdomenico Perata, e il direttore della Normale Superiore Vincenzo Barone sottolineano, in una nota, che il piazzamento ai vertici «del ranking The conferma la capacità delle nostre Scuole di rappresentare al meglio l'Italia nelle classifiche internazionali delle Università. La Scuola Superiore Sant'Anna e la Scuola Normale Superiore hanno da quest'anno intrapreso un percorso che le ha portate a convergere in una federazione, di cui fa parte anche lo Iuss di Pavia, che consentirà al sistema delle tre Scuole di essere ancora più competitivo a livello internazionale». «Con la speranza che il governo del nostro Paese comprenda il valore delle nostre istituzioni e si faccia parte attiva per far sì che, come indicato da Phil Baty, direttore editoriale di Global Rankings presso The, l'Italia investa maggiormente nel proprio sistema della ricerca universitaria, consentendo alle migliori istituzioni di essere ancor più competitive e raggiungere finalmente la top 100 da cui l'Italia è da sempre esclusa», concludono Perata e Barone. Tutto questo, aggiungono il rettore del Sant'Anna Pierdomenico Perata e il direttore della Normale Superiore Vincenzo Barone, «per rendere più attrattivo il nostro sistema universitario, per mitigare la fuga dei cervelli e incrementare l'afflusso di studiosi internazionali nelle nostre Università. Non soltanto per confermare il ruolo dell'Italia nella scienza, ma anche nel progresso tecnologico. Non a caso la Scuola Normale Superiore ha compiuto un significativo avanzamento riguardo alla valutazione del livello della ricerca e dell'insegnamento, risultando tra le prime 70 Università del mondo secondo il parametro teaching, mentre la Scuola Sant'Anna si è classificata ai primissimi posti proprio per l'indicatore che riguarda i rapporti con il mondo delle imprese. A sottolineare, tra l'altro, la perfetta integrazione tra l'offerta delle due Scuole federate».


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