sabato 2 gennaio 2016
​Smentita l'ipotesi che Banca Etruria possa risarcire i clienti più esposti.
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​Prima il decreto con tempi e procedure certe, poi i rimborsi. Nessuna fuyga in avanti e nessuna scelta selettiva. Il ministero dell'Economia "è già al lavoro sui decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori varate dal governo per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati" ed è "già in contatto con gli altri soggetti istituzionali interessati per varare i decreti nel più breve tempo possibile". Fino a quando non ci sarà la definizione dei criteri sui quali saranno poi assegnati gli indennizzi attraverso l'arbitrato "non può essere ipotizzato alcun intervento", chiariscono al Tesoro. Appare quindi difficile che le stesse banche possano già anticipare i fondi ai propri risparmiatori. Nelle indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica, a valutare l'ipotesi dell'anticipo del rimborso sarebbe in particolare la nuova Banca Etruria, uno dei 4 istituti salvati dal decreto del governo. Oltre la metà degli obbligazionisti più esposti dopo il salvataggio è infatti cliente dell'istituto toscano. Si tratta, come indicato dallo stesso presidente delle 'good bank' Andrea Nicastro, di 683 dei circa mille risparmiatori che hanno investito meno di 100mila euro puntando però sulle obbligazioni subordinate (il cui valore è stato azzerato dopo i salvataggi) oltre il 50% del patrimonio. L'idea sarebbe stata quella di fornire a stretto giro a questi risparmiatori un ristoro almeno parziale, in attesa della definizione delle procedure dell'arbitrato. L'esecutivo ha predisposto un fondo di solidarietà da 100 milioni di euro per i clienti più esposti.
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