giovedì 28 agosto 2014
​Anche la ricca Russia accusa un'inversione di tendenza: modelli meno appariscenti in vetrina al Mias. E la protagonista sarà una Lada low cost
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​Si apre domani al pubblico l'edizione 2014 del Moscow International Automobile Show (MIAS), la grande esposizione biennale che rappresenta la porta d'ingresso per l'industria automobilistica occidentale in un mercato che rappresenta ancora - nonostante l'andamento nuovamente problematico - un importante sbocco e una opportunità a medio termine per le Case di tutto il mondo.

Le rosee prospettive, che avevano spinto due anni fa il Ministro dell'industria del Governo Medvedev ad affermare che il mercato interno avrebbe superato nel 2014 le vendite in Germania, sono state fortemente disattese e non solo per effetto delle recente crisi ucraina. A fine anno, secondo Marcus Osegowitsch responsabile delle attività Volkswagen in quel Paese, il mercato russo potrebbe far segnare una contrazione del 18% non superando dunque quota 2,1 milioni di vendite. I dati forniti da AEB per luglio (-23% rispetto allo stesso mese del 2013), ben peggiori rispetto a quelli di giugno (-17%), confermerebbero questo trend fortemente negativo. AvtoVAZ, il Gruppo più forte in questo mercato con una quota del 17% circa, ha deciso per fronteggiare questo rallentamento delle vendite di plafonare la produzione dei modelli con marchi Lada, Renault e Nissan a 25.000 unità complessive nei tre prossimi mesi. Le prospettive a medio termine restano complesse, come conferma la valutazione dei ricercatori di IHS che fissano per il 2018 la risalita a 3 milioni di unità all'anno, ma che potrebbero mutare se venisse varato a breve un programma di incentivi per modernizzare un parco auto che è ancora molto vecchio.

Altra variabile che potrebbe influenzare la ripresa del mercato russo è la prospettata “ritorsione” di Putin sulle aziende automobilistiche che importano vetture fabbricate in Europa e Stati Uniti, a seguito delle sanzioni legate alla crisi ucraina.Per Bo Andersson, CEO di AvtoVAZ dallo scorso dicembre (il primo capo non russo negli ultimi 50 anni) le opportunità nel mercato interno restano importanti. Come riferisce Automotive News Europe, il numero uno del maggiore gruppo automobilistico del Paese continua a puntare ad una quota complessiva del 40% entro il 2016 grazie alla crescita dei marchi Renault e Nissan. Andersson ha varato contemporaneamente un importante piano di 'ristrutturazione' per ridurre del 30% i costi e tagliare del 19% la forza lavoro. Un programma che si basa, però, anche sul rinnovamento della gamma.

Così, mentre Nissan fa debuttare al Salone di Mosca il suv Pathfinder - il primo ibrido prodotto in Russia, che uscirà dallo stabilimento di San Pietroburgo dove già si fabbricano X-Trail, Teana, Murano e da cui arriverà nel 2015 anche la Qashqai in versione locale - e la compatta Sentra, Renault usa la passerella del MIAS per stupire con la berlinetta da competizione Renault Sport RS 1.

Il maggiore interesse dei visitatori del Salone sarà rivolto però alla grande novità costituita dalla berlina tre volumi Lada Vesta. Ispirato nel design al concept di suv compatto XRay, presentato al Salone di Mosca del 2012, questo modello si posiziona tra le auto low cost e le segmento C tradizionali e potrebbe anche essere esportata nei mercati dell'Europa Occidentale. L'atmosfera d'incertezza economica ha invece frenato le presentazioni nella fascia dei modelli premium e di lusso: Mercedes presenta a Mosca la S 600 Guard - la variante blindata dell'ammiraglia della Stella a Tre Punte - e la S 65 AMG Coupé, mentre Bmw ha portato nei padiglioni del complesso Crocus Expo, oltre alla X3 e alla nuova X4, la X5 Security Plus che offre i più elevati livelli di protezione per gli occupanti.

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