venerdì 26 aprile 2019
Balzo in avanti delle cessazioni: sono state 136mila. A soffrire di più artigiani e imprese individuali
Le imprese artigiane sono quelle che hanno sofferto di più nel primo trimestre 2019

Le imprese artigiane sono quelle che hanno sofferto di più nel primo trimestre 2019

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Inizia in salita il 2019 le imprese italiane. Nei primi tre mesi dell'anno il bilancio tra aperture e chiusure ha fatto registrare un calo dello 0,4% rispetto a fine dicembre 2018: in termini assoluti si tratta di un saldo negativo di 21.659 imprese. A determinare il risultato in rosso il consistente balzo in avanti delle cessazioni (136.069 contro le 128.628 del 2018), solo in parte compensato da un moderato incremento delle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2018 (114.410 contro 113.227). È la dinamica che emerge dalla lettura dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel I trimestre 2019, diffusi da Unioncamere -InfoCamere. Nel valutare i dati del primo trimestre dell'anno Unioncamere ricorda che statisticamente questo periodo presenta con una certa regolarità saldi negativi. Ciò per via del concentrarsi alla fine dell'anno di un numero elevato di cessazioni di attività, il cui riflesso si registra negli archivi camerali nelle prime settimane del nuovo anno. In ogni caso il primo trimestre 2019 interrompe bruscamente il percorso di rientro iniziato nel 2013 con una ripetuta attenuazione della perdita di imprese. Le 136 mila cessazioni costituiscono il risultato meno brillante degli ultimi cinque anni.

A fare le spese del cattivo inizio d'anno sono statesoprattutto le imprese più piccole, in particolare quelle artigiane (che al 31 marzo erano 10.473 in meno rispetto alla fine di dicembre), e quelle del Nord (6.991 unità in meno nel Nord-Ovest e 6.542 nel Nord-Est, rispettivamente lo 0,45% e lo 0,57%. Tra le forme giuridiche, l'aggregato che arretra di più è quello delle imprese individuali, (-0,84%), mentre meno significativa, in termini assoluti, è stata la riduzione delle società di persone (8.318 unità, lo 0,84% in meno rispetto a fine dicembre, che eguaglia quello delle imprese individuali). Gli unici segnali positivi - anche se più attenuati rispetto allo scorso anno - continuano a venire dalle società dicapitali, cresciute nei primi tre mesi dell'anno di 13.907 unità (+0,81%).

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