venerdì 1 gennaio 2021
Domani si parte in Basilicata, Valle d'Aosta e Molise. La stima è di 4 miliardi di spesa complessiva. Ogni persona in media farà acquisti per 110 euro. Critiche per un avvio tra zone rosse e arancioni
Grande folla a  Milano lo scorso anno per il primo giorno di salvi invernali

Grande folla a Milano lo scorso anno per il primo giorno di salvi invernali - Fotogramma

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Tra zone rosse e arancioni, in coda a feste natalizie in corso all'insegna delle misure restrittive, prendono in via i saldi invernali. Domani, 2 gennaio, formalmente, nonostante le limitazioni ancora in vigore, si partirà in alcune regioni: Basilicata, Valle d'Aosta e Molise. Nei giorni successivi sarà il turno del resto d'Italia. Rispetto agli anni scorsi di prevede un giro d'affari in netto calo.
Il Covid, che ha già messo in ginocchio il settore moda e abbigliamento, così come gli altri settori, avrà pesanti influenze anche sui saldi invernali. L'allarme arriva dalla Confcommercio, che parla di un calo della spesa di un miliardo rispetto allo scorso anno. Il giro di affari complessivo scende, passando dai 5 miliardi del 2020 ai 4 di quest'anno, stima l'associazione dei commercianti, che sottolinea come il calendario dei saldi invernali di quest'anno si presenti come un vero rebus. "Iniziano le svendite in alcune regioni, Basilicata, Valle d'Aosta e Molise, domani 2 gennaio in un'Italia in totale zona rossa: quindi come dire se ne riparla lunedì 4, giorno arancione, in mezzo ad altri 2 rossi, il 5 e il 6 gennaio appunto. Diciamo che sarà dal 7 gennaio, data di partenza ad esempio della Lombardia e del Piemonte, che si potranno fare gli acquisti veri e propri in saldo".

Anche quest'anno lo shopping dei saldi interessa oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 110 euro, muovendo però in totale 4 miliardi di euro contro i 5 miliardi dell'anno scorso. "Quest'anno, a causa del drammatico momento che sta attraversando il settore moda per l'emergenza Covid-19 e delle conseguenti gravi restrizioni alle attività economiche, complice anche l'impossibilità di spostamenti da una regione all'altra per motivi di shopping, le Regioni hanno assunto decisioni diverse sulla data di avvio dei saldi, rispondenti a specifiche esigenze territoriali", spiega Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio. "Il Decreto di Natale, inoltre, ha creato nuove incertezze anche sulle date di avvio dei saldi, con un rischio evidente di arricchire ulteriormente i soli colossi del web, se non verranno posticipati almeno alla riapertura dei punti vendita fisici".

Non solo ombre però, sottolinea Borghi: "Il 2021 inizierà comunque con un gennaio di saldi del buon auspicio, perché rappresentano un volano d'affari importante per l'economia e soprattutto un'opportunità per i consumatori, che possono acquistare i prodotti tanto desiderati a prezzi ribassati. Ai negozi servono per incassare la liquidità necessaria per pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze, ma anche per far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni. Tuttavia, non rappresentano certo un momento di sviluppo perché erodono una marginalità divenuta sempre più di sopravvivenza". L'auspicio è soprattutto "che l'Italia non si fermi ancora perché un nuovo lockdown rappresenterebbe un danno irreparabile per il settore moda".

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