giovedì 26 maggio 2011
Sono i primi 20 laureati formati dal Consiglio nazionale degli ingegneri, Università La Sapienza e Vigili del Fuoco.
COMMENTA E CONDIVIDI
Proclamati nei giorni scorsi all'Istituto Superiore Antincendi di Roma i 20 laureati del corso di laurea magistrale in Ingegneria della sicurezza e protezione Civile. Un percorso di studio che nasce dal colloquio tra il mondo accademico ed il mondo professionale: risale al 2001 il primo corso triennale avviato sotto l'ex presidente del Cni (Consiglio nazionale degli ingegneri), Sergio Polese, che, poi, si è evoluto in quinquennale sotto la presidenza dell'attuale presidente, Gianni Rolando. «È un segnale molto importante. – ha spiegato Rolando –. Questo corso è frutto della volontà del mondo accademico, attraverso l'impegno del professor Massimo Guarascio, presidente del Consiglio d'Area in Ingegneria della sicurezza all'Università La Sapienza di Roma, e del professor Fabrizio Vestroni, preside della Facoltà di Ingegneria civile e industriale all'Università Sapienza di Roma, e del mondo professionale attraverso l'apporto dell'ingegner Gregorio Agresta, direttore centrale della formazione del Centro nazionale dei Vigil idel Fuoco, di dare risposte concrete alla crescente richiesta di sicurezza da parte dei cittadini. Abbiamo di fronte un gruppo di  nuovi Ingegneri, specialisti in materia di sicurezza e proezione civile, che hanno avuto sempre accanto il Cni fin dalla definizione, accreditamento e scelta dei contenuti del corso di studio». Una scelta, questa, dettata dalla necessità di colmare la distanza tra mondo accademico e mondo del lavoro: questi Ingegneri di "nuova generazione" hanno studiato insieme con esperti vigili del fuoco con esperienza sul campo almeno decennale, proprio per poter subito contare su un'approfondita parte pratica in grado di essere applicata. Ma quali sono gli sbocchi professionali al termine del percorso di studio per gli ingegneri deputati alla sicurezza? «Prima di ogni cosa - sottolinea il presidente del Cni - è necessario compiere la scelta iniziale e capire se si vuol diventare liberi professionisti o dipendenti. Nel caso specifico della sicurezza sono poi tre le strade da intraprendere: quella in seno ai Vigili del Fuoco, della Protezione civile ed infine esiste anche la possibilità di mettersi in proprio e lavorare autonomamente. Gli ingegneri sono particolarmente attivi nel campo della sicurezza come del resto è stato dimostrato in occasione di gravi calamità accadute in Italia. L’esempio che viene in mente per primo è certamente quello de L’Aquila quando il Consiglio nazionale degli ingegneri inviò in Abruzzo 1200 ingegneri strutturisti  per verificare agibilità ed idoneità degli edifici. Il nostro compito assume pertanto spesso una ampia valenza sociale e civile essendo noi ingegneri investiti di notevoli ed inevitabili responsabilità verso la popolazione.  In ambito della sicurezza il campo principale dove è possibile applicarsi è quello dell’ingegnere strutturista o quello geotecnico, o infine quello impiantistico, deputato alla sicurezza degli impianti in generale ed in particolare in relazione agli incendi. Ma quello che preme sottolineare è piuttosto che se ci sono diversi sbocchi possibili alla professione di ingegnere della sicurezza, questo accade anche in virtù delle risorse fornite dal territorio: la Protezione civile, ad esempio, è articolata in diverse strutture regionali che possono accogliere neolaureati in ingegneria. Opportunità da cogliere nel caso delle regioni a statuto speciale che possono vantare maggiore autonomia».   Esistono alcuni corsi specifici in ingegneria della sicurezza che si svolgono in Italia: per esempio quello di Ingegneria magistrale che si tiene presso il corpo dei Vigili del Fuoco di Roma di concerto con l’Università La Sapienza e che è frutto di una collaborazione stipulata anche con il Cni. Si tratta di un corso da cui escono non solo ingegneri pronti a entrare nel corpo dei Vigili del Fuoco, ma preparati a diventare professionisti della sicurezza in senso ampio. «Dall’ultimo corso - precisa il presidente del Cni  - ne sono usciti circa 80, la metà dei quali potrà diventare proprio consulente - o libero professionista - della sicurezza. Gli altri restano legati al Corpo. e non sono molte le Università che consentono di ottenere diplomi di laurea in Ingegneria della sicurezza, i corsi specifici dislocati in Italia, in crescita, possono ben garantire una adeguata formazione in questo senso. Ho citato il corso magistrale presso il Corpo dei Vigili del Fuoco e tuttavia vorrei anche ricordare la nostra preziosa collaborazione con la stessa Protezione Civile cui forniamo professionisti di assoluta eccellenza».Qua consigli per un giovane che si sta diplomando e vorrebbe diventare ingegneri in sicurezza e protezione civile? «Il mio consiglio agli studenti - afferma Rolando - è quello di abbinare a una adeguata preparazione teorica (ingegneri strutturisti o geotecnici) gli stage di vita sul campo, utili a comprendere tutte le problematiche che possono nascere nel corso di una emergenza. Il Consiglio nazionale degli ingegneri ha stipulato recentemente alcuni accordi per consentire agli studenti di prepararsi ad affrontare le problematiche relative alla protezione civile. Si tratta di corsi tenuti proprio da dipendenti dello stesso ente: ecco, sarebbe utile riuscire ad accompagnare alle lezioni universitarie questo tipo di stage, soprattutto perché essi rappresentano un determinante percorso formativo anche a livello organizzativo. Livello che resta una delle problematiche di maggior respiro da risolvere quando si lavora in piena calamità. Riuscire a assumere anche una preparazione logistica ed appunto organizzativa – sapersi muovere insomma sul territorio colpito dalle calamità - per i giovani ingegneri è fondamentale al fine di portare un contributo utile anche alle fasi più operative». Per i giovani diplomati degli istituti tecnici, infine, Federprogetti (la Federazione dell'ingegneria e dell'impiantistica industriale) ha avviato numerosi incontri per coloro che vogliono entrare subito nel mondo del lavoro. Prossime tappe a Milano, Genova e Torino.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: