sabato 29 marzo 2014
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Con la crisi hanno stretto la cinghia, dal 2008 alla fine dello scorso anno hanno perso il 10% del reddito disponibile, ma le famiglie italiane tornano alla loro vocazione di formiche: la propensione al risparmio infatti, già quest'anno è salita di un punto riportandoci sulla media Ue, e nel 2014 ci sarà uno stop al calo del reddito che dal 2105 si trasformerà in crescita. Una crescita della disponibilità per le famiglie che, in proporzione, alimenterà più il risparmio che i consumi. Sono queste le linee principali che emergono dall'ultima edizione dell'Osservatorio Prometeia sui risparmi delle famiglie italiane. I risparmiatori, post crisi, però avranno delle caratteristiche diverse rispetto al passato con una vocazione sempre più spiccata alle nuove forme di gestione on line. Insomma formiche sì ma 2.0."Il 2013 - sottolinea Prometeia - è stato un anno ancora caratterizzato da un'elevata fragilità, ma con segnali di lenta uscita dalla fase più profonda della crisi. Il nostro Paese ha visto una flessione importante dell'attività economica e una fragilità dei consumi, mentre il quadro finanziario è migliorato in maniera significativa, con rendimenti positivi sui mercati azionari e un'ulteriore riduzione degli spread dei titoli governativi italiani rispetto al bund". In questo contesto, la propensione al risparmio delle famiglie italiane è aumentata di quasi 1 punto percentuale nel 2013, avvicinandosi nuovamente ai livelli medi dell'Area euro, passando dall'11,8% (del reddito medio disponibile) del 2012 al 12,8% del 2013: una percentuale vicina alla media Ue 2013 che era del 13% ma ancora parecchio indietro rispetto a Francia (15,2%) e Germania (16,2%).Nel 2014, inoltre, si arresterà il calo del reddito disponibile che nel 2015 e nel 2016 tornerà a crescere dell'1% all'anno riportando la propensione al risparmio a fine 2016 prossima a quella del 2009. Ma pur in questo contesto di crescita, si prevede che si mantenga "la tendenza in corso all'aumento della quota di reddito risparmiata come risposta di natura precauzionale, in uno scenario ancora molto debole del mercato del lavoro, e con l'obiettivo di ripristinare il valore della ricchezza, finanziaria e immobiliare, erosa durante la lunga crisi". Ma la ritrovata vocazione al risparmio sta avvenendo con strumenti diversi dal passato: "l'evoluzione tecnologica delle famiglie è veloce e sta cambiando il sistema di riferimenti e le attese delle famiglie stesse. La crescente diffusione di mobile devices (smartphone e tablet) ha subito in questo ultimo anno una brusca accelerata e sta impattando in modo significativo sulla vita delle persone e delle aziende". Attenzione però avverte l'Osservatorio, "la tecnologia a cui le famiglie si stanno abituando non disegna uno scenario di virtual finance. Siamo ancora molto lontani da un futuro in cui la finanza sarà 100% digitale. Il capitale umano e relazionale, la simbologia dei luoghi della finanza, è e resterà importante e fondamentale, in particolar modo per l'area del risparmio e la consulenza sugli investimenti.
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