sabato 21 novembre 2020
Sulla data del 30 novembre, termine per le offerte, pesa il nodo del Piano economico finanziario
C'è il rischio che i tempi per la vicenda Aspi slittino ancora
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Per presentare la nuova offerta, di Cassa depositi e prestiti e dei fondi stranieri, per Aspi (Autostrade per l'Italia) la data ultima del 30 novembre si avvicina. Ma il passare dei giorni - e dopo l'ultima bufera giudiziaria che ha coinvolto ex vertici della concessionaria autostradale, tra i quali l'ex numero uno Giovanni Castellucci - appare concreto il rischio che le tempistiche si allunghino, considerando che l'accordo con Cdp e i fondi è legato al piano economico finanziario che però è ancora lontano da una conclusione.

Cdp e fondi

La trattativa per il riassetto di Aspi vede protagonista, da oltre un mese, Cassa depositi e prestiti con i fondi Macquarie e Blackstone, fattisi avanti con due offerte per rilevare l'88,06% della concessionaria. Proposte bocciate da Atlantia in quanto ritenute economicamente non adeguate. Cdp e soci valutano la totalità di Aspi tra gli 8,5 ed i 9,5 miliardi. Entro il 30 di questo mese Atlantia attende da Cdp ed altri, dal momento che questa volta non c'è l'esclusiva, un'offerta.

Il problema del Piano economico finanziario

Il nocciolo della questione continua ad essere il Pef che, regolando il sistema delle tariffe per i prossimi anni, è l'elemento per determinare il valore della concessionaria. Ed a questo punto, dopo i rilievi dell'Autorità di regolazione dei trasporti, la situazione appare in stallo ed oltretutto potrebbe essere condizionata dall'evoluzione giudiziaria. Aspi per cercare di accelerare il via libera avrebbe inviato nei giorni scorsi un nuovo documento al Ministero dei trasporti. Situazione confusa e in divenire dove la sola certezza è rappresentata da quel 30 novembre stabilito per le offerte da Atlantia che, in quest'ottica, avrebbe in calendario un Cda il 2 dicembre, proprio per esaminare le eventuali proposte.

Laghi alla holding Edizione?

Intanto, stando ad indiscrezioni, la famiglia Benetton starebbe valutando di chiamare Enrico Laghi, già commissario di Ilva e Alitalia, alla guida di holding Edizione. La famiglia, – no comment da Edizione – ne avrebbe sondato la disponibilità per un ruolo nella holding, al posto di Gianni Mion, con il ruolo di negoziare una via d'uscita per Aspi. Mion era stato confermato a luglio presidente della holding. In attesa di trovare un nuovo Ad cui toccherà rivedere le strategie del gruppo.

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