martedì 4 maggio 2021
Nel 2019 la percentuale dei rifiuti smaltiti correttamente sfiora il 62%. Resta però una disparità di impianti a livello territoriale. Il ministro Cingolani: nel Pnrr 1,5 miliardi
Raccolta differenziata in crescita durante il lockdown

Raccolta differenziata in crescita durante il lockdown - Ansa

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La raccolta differenziata in Italia viaggia a gonfie vele e nel 2019 è arrivata a quota 61,69%, con un balzo del 3,5% e 6,5 milioni di materiali raccolti. Questo il dato principale che emerge dalla presentazione dei rapporti 2019 - rimandato per via dell'emergenza Covid-19 - e 2020 dell'accordo Anci-Conai (il Consorzio degli imballaggi). Quasi tutti «i materiali hanno superato gli obiettivi previsti, soltanto plastica e legno necessitano di incrementi sia per la raccolta che per il riciclo. L'impennata negli ultimi anni c'è stata soprattutto tra il 2018 e il 2019». Inoltre «si è assottigliata differenza tra Nord e Sud» dove resta però ancora aperta la questione della carenza impiantistica. Durante il lockdown «il sistema del Conai è intervenuto evitando la crisi dei rifiuti e, successivamente, si è potuto ripartire riavviando le attività»: ha sottolineato il presidente del consorzio Luca Ruini. «Il covid ha mostrato l'importanza dei sistemi - ha aggiunto –. Rischiavamo una emergenza che non si è verificata perché ci siamo mossi per tempo. Il livello della differenziata è aumentato durante il lockdown, abitudine che si è mantenuta. La quantità dei rifiuti urbani è diminuita per lo stop alle attività di bar e ristoranti, ma erano fermi anche gli impianti che utilizzano i materiali dopo il riciclo».

«Soffriamo di un divario tra regioni. Credo sarebbe molto interessante fare un grande progetto strategico per le due tre regioni che al momento sono indietro» ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani –. È necessario uno sforzo molto grande per le regioni rimaste indietro», e se non lo facciamo ora non lo facciamo più. Serve un Piano speciale e strategico». Il ministro ha sottolineato come l’Italia possa ambire ad un ruolo da protagonista in Europa e nel mondo. «Dobbiamo far aumentare la stima in Europa – ha detto – e ambire a essere in materia ambientale, qualità della vita, nell'ecologia e nell'industria sostenibile dobbiamo essere se non la nazione guida una delle nazioni guida. Dobbiamo crederci». Nel Pnrr, ha ricordato Cingolani, ci sono investimenti per 1,5 miliardi destinati agli impianti di gestione dei rifiuti e per la modernizzazione di quelli esistenti. tra questi "progetti faro" legati all'economica circolare per 600milioni per aumentare il riciclo di carta, plastica, tessili e componenti elettronici.

Le quantità gestite dai consorzi di filiera registrano un aumento di oltre il 18% sul 2018 (6,4 milioni di tonnellate di materiali). Il confronto tra i due anni mette in evidenza un trend crescente delle quantità gestite da tutti dei consorzi di filiera: CiAl (alluminio), Comieco (carta), Corepla (plastica), Coreve (vetro), Ricrea (acciaio) e Rilegno (legno).Il sistema Anci-Conai nel biennio 2018-2019 ha permesso di superare in alcune categorie gli obiettivi di preparazione per il riutilizzo e riciclo fissati al 2030. Che si possono considerare «sostanzialmente raggiunti a livello nazionale, con eccezione di carta e plastica».

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