mercoledì 5 dicembre 2018
I dati della ricerca documentano il 71% di aziende italiane impegnate nella valorizzazione, con il 73% di programmi di formazione specifici: cifre che le posizionano al primo posto in Europa
Tutti i colori della diversità
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Diverso è bello, e fa bene al business. Quella che una volta era vista come una strategia innovativa, ovvero le politiche di inclusione di categorie di lavoratori a vario titolo “diversi”: per cultura, etnia, abilità psicofische, gap generazionali, genere….oggi è un percorso non solo strutturato e consolidato, ma anche riconosciuto come driver strategico per le aziende.

I recenti dati della ricerca 2018 di Top Employers Institute (ente globale di certificazione dell’eccellenza aziendale a livello Hr) fotografano una realtà di politiche di inclusione e percorsi di formazione a diffusione capillare, che mettono le aziende italiane al primo posto in Europa.


Inclusione e diversità rappresentano una ricchezza, anche a livello di business oltre che di immagine, le aziende ne sono ben consapevoli e implementano politiche e percorsi specifici. Confermati dalle cifre.

L’assunzione di persone provenienti da background svantaggiati viene sistematicamente prevista e adottata dal 71% delle aziende certificate Top Employers Italia. Un dato che pone la nostra nazione al primo posto in Europa, un dato sensibilmente virtuoso e ampiamente superiore a quello europeo, che è del 61%.

Queste assunzioni, poi, non rimangono un “gesto isolato”, ma rientrano in piani strutturati e definiti di programmi di Gestione della Diversità, adottati dal 69% delle aziende italiane, un dato in linea con la media europea (71%).

L’Italia ritorna in prima posizione in Europa per quanto riguarda i programmi di Formazione dedicati a gruppi specifici di dipendenti, programmi presenti nel 73% delle nostre aziende, a fronte del 69% della media europea.

Infine, una grande attenzione è riservata allo sviluppo delle carriere femminili, con programmi per l’avanzamento fino ai massimi livelli, presenti nel 79% delle aziende italiane e nell’81% delle europee.

«La diversità è una ricchezza, le pratiche e tematiche Hr in tal senso si concretizzano con percorsi sempre più strutturati di inclusione, volti non solo ad abbattere talune barriere che possono persistere all’interno dell’organizzazione, ma soprattutto a valorizzare le specificità delle varie capacità delle singole persone. Dal nostro osservatorio privilegiato di pratiche Hr assistiamo a un fenomeno di condivisione ed engagement spesso superiore alle stesse aspettative aziendali e a una sempre maggior sensibilità e convinta partecipazione dei vertici Hr e dei loro team», osserva Federica Marcucci, Research Project Manager di Top Employers Institute Italia.


La sensibilità e coinvolgimento sul tema della diversità trova conferma nelle case histories di due aziende certificate Top Employers Italia 2018.


Carrefour Italia – Un supermercato “soft” per clienti speciali
Carrefour Italia da anni è impegnata nella creazione di un ambiente inclusivo e rispettoso delle diversità, dove la valorizzazione del contributo del singolo è centrale, promuovendo attivamente politiche e iniziative di inclusione. Una tra molte attività organizzate è il progetto sviluppato presso l’Ipermercato di Tavagnacco (UD), il primo d’Italia ad aver adottato “l’ora quieta” che facilita la fruizione degli ambienti del punto vendita anche alle persone affette da autismo, dando la possibilità a loro e alle loro famiglie di condividere il momento della spesa, altrimenti impossibile: le porte automatiche restano aperte, alcune luci vengono spente, il volume della radio è basso e non vengono effettuati annunci all’altoparlante. Un benvenuto attento e rispettoso, per permettere di condividere in serenità un momento quotidiano e coinvolgente come quello della spesa.


Decathlon – Crescere insieme a piccoli passi
Decathlon affronta la sfida e rivede lo stereotipo classico di risorsa, andando oltre. Quello che conta è il talento e la capacità delle persone, al di là di definizioni e schematismi. Per questo ha attivato una serie di tirocini con diverse associazioni di persone svantaggiate o con disabilità, con l’obiettivo di valorizzarle e inserirle nel mondo del lavoro, sia pure a piccoli passi. Uno dei progetti più gratificanti è quello dedicato ai ragazzi con la Sindrome di Down. La volontà è quella di focalizzarsi sulla persona, lasciando la sindrome sullo sfondo e concentrarsi sulle capacità da sviluppare insieme, in un percorso di reciproco ascolto, disponibilità e voglia di crescere. Oggi il grande successo è rappresentato dalla sinergia che si è creata nel team e dall’autonomia che giorno dopo giorno i ragazzi raggiungono anche in contesti non lavorativi.


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