venerdì 28 settembre 2012
​Solo il 10 % delle piccole e medie imprese ha dichiarato di aver fatto corsi professionali nel 2011 e sempre il 10% del campione intervistato dichiara l’intenzione di realizzarne nel 2012.
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​Le aziende non fanno formazione.  Questa la sintesi che si può trarre dai risultati dell’indagine realizzata da Expò Training sul livello di diffusione della formazione professionale nelle aziende in Italia. C’è poca formazione e quei pochi corsi fatti non riguardano competenze strategiche, nonostante i soldi per fare formazione professionale ci siano.   Solo il 10 % delle piccole e medie aziende ha dichiarato di aver fatto formazione professionale nel 2011 e sempre il 10% del campione intervistato dichiara l’intenzione di realizzare corsi di formazione nel 2012. La percentuale delle aziende che fanno formazione e che intendono farla nel 2012 sale, anche se non di molto, con il salire della dimensione aziendale. Infatti, con riferimento alle aziende con 100-300 dipendenti la percentuale di quelle che fanno formazione è del 15% per ciò che riguarda il 2011 che scende, però, fino al 5% se si prende come rifermino gli investimenti programmati in formazione per l’anno 2012. Segno che la crisi taglia soprattutto la formazione professionale.  “La crisi sta tagliando ulteriormente la formazione professionale del nostro Paese e in questo modo si compromette uno degli asset principali per il futuro delle nostre imprese e del mondo del lavoro - dichiara il Carlo Barberis, fondatore di Expò Training –. Com’è possibile risolvere le crisi del Sulcis o dell’Alcoa se non si riqualificano professionalmente quei lavoratori? Come possiamo competere nei settori produttivi del futuro basati solo sul capitale umano senza la formazione continua e sistematica di quei talenti? L’unica via possibile è arrivare anche in Italia alla formazione professionale obbligatoria”. La situazione migliora nelle aziende grandi e molto grandiIl numero di aziende con un numero di dipendenti compreso tra i 301 e i 500 che hanno investimento in formazione per il 2011 è stato del 26% e di queste solo il 15% ha dichiarato un investimento per il 2012. La percentuale di aziende con un numero di dipendenti sopra i 500 e fino a 1000 che ha fatto formazione nel 2011 è stata del 35% con una previsione di investimento nel 2012 del 32% del campione; sopra i mille dipendenti, invece, le aziende virtuose sono state il 50% nel 2011 e solo il 45% ha dichiarato un investimento in formazione professionale anche per il 2012.  Il quadro che emerge è una scarsa, o quasi nulla, fiducia nella formazione nelle piccole e medie imprese, a fronte di una maggiore convinzione e utilizzo nelle grandi aziende, e tuttavia il dato generale evidenzia un livello di arretratezza del nostro Paese rispetto ai paesi più avanzati ancora molto evidente. Inoltre, piove sul bagnato e la crisi ha tagliato ovunque la formazione professionale che risulta ulteriormente ridimensionata per il 2012.   Anche dal punto di vista delle discipline e degli argomenti trattati dai corsi realizzati la situazione è poco felice.  Le attività formative delle aziende, infatti, si concentrano prevalentemente su competenze di base e non strategiche. I corsi riguardano soprattutto l’inglese, l’informatica e la sicurezza sul lavoro, a scapito di corsi sulle discipline tipiche della cultura aziendale come il marketing, la comunicazione, il management, le vendite e su competenze strategiche che possono incidere sulla competitività delle imprese.  La ricerca completa sarà presentata in occasione della seconda edizione di Expò Training, la prima Fiera della formazione professionale in Italia, che si svolgerà a Milano i giorni 25 e 26 ottobre 2012 presso Fiera Milano City. Per informazioni: www.expotraining.it
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