martedì 5 aprile 2016
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L’agenzia di rating di sostenibilità Standard Ethics ha elevato l’outlook (previsione) per lo Stato della Città del Vaticano da «EE stabile» a «EE positivo » (su una scala di nove livelli da F, il più basso, a EEE). L’agenzia valuta il grado di sostenibilità degli Stati membri dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), insieme ad alcuni altri di particolare rilevanza economica (ad esempio Brasile, Cina). Dal 2013 emette un rating anche per lo Stato della Città del Vaticano, considerato nella sua natura di Ente sovrano di diritto pubblico internazionale formalmente distinto dalla Santa Sede, utilizzando parametri generali standard, seppure adeguatamente adattati: ispirandosi a principi e linee guida di Ue, Ocse e Onu, Standard Ethics valuta le nazioni in base ad esempio al livello di stabilità della democrazia e al rispetto dei più alti requisiti in termini di diritti umani, politiche ambientali, relazioni coi paesi in via di sviluppo. «Negli ultimi anni – dice la nota di Standard Ethics – si è registrata, anche da parte delle nazioni a forte tradizione democratica, la tentazione di superare gli obblighi del diritto internazionale per proteggersi dal fanatismo terroristico o dai flussi migratori». In un contesto «assai deteriorato», prosegue la nota, in cui anche in Stati democratici si sono registrati casi di detenzione illegale o violazione dei diritti umani contro sospettati di terrorismo, o di restrizioni in materia di asilo, «lo Stato della Città del Vaticano è uno dei pochi che con continuità ha impostato politiche e riforme istituzionali alla ricerca della maggiore conformità possibile ai trattati internazionali». Nelle motivazioni per l’innalzamento dell’outlook, si riconosce che dal 2013 sono stati effettuati «rilevanti passi» contro il rischio di riciclaggio, illecito finanziario e finanziamento del terrorismo, ad esempio con l’adeguamento alle raccomandazioni della Divisione Moneyval del Consiglio d’Europa. Fra i passaggi citati come più significativi anche la Lettera Apostolica 'motu proprio' che ha costituito una nuova struttura di coordinamento degli affari economici e amministrativi e la lettera d’indirizzo del Santo Padre circa la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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