giovedì 25 ottobre 2012
Le paghe crescono solo dell'1,4% su base annua, in calo rispetto al rilevamento di agosto. Il dato tendenziale resta sotto il livello d'inflazione: il divario si allarga a 1,8 punti.
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Le retribuzioni contrattuali orarie a settembre frenano, salendo solo dell'1,4% su base annua, dal +1,6% di agosto, mentre su base mensile restano quasi ferme, crescendo dello 0,1%. Lo rileva l'Istat. Il dato tendenziale rimane sotto al livello d'inflazione annuo dello stesso mese (+3,2%), con un divario che si allarga a 1,8 punti.Le previsioni dell'Istat non sono incoraggianti. In assenza di rinnovi, nel gennaio 2013 la crescita annua dell'indice delle retribuzioni contrattuali crollerebbe, attestandosi allo 0,9%. Infatti, per la fine di dicembre 2012, ricorda l'Istat, sono in scadenza gran parte dei contratti dell'industria (tra cui energia e petroli, energia elettrica, plastica, metalmeccanici). Ma alcuni rilevanti contratti sono in scadenza anche nei servizi magazzinaggio e trasposto merci su strada).
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