sabato 14 dicembre 2013
Secondo l'annuale studio condotto dall'Osservatorio Confimprese (nella foto il presidente) sono stati realizzati 726 nuovi punti vendita sia di proprietà sia in affiliazione.
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Nella desolazione di un'economia che non risorge e di imprese impegnate a far quadrare il conto economico anche a scapito di margini più bassi, i piani di sviluppo 2014 degli associati Confimprese evidenziano una situazione di sostanziale tenuta. L'annuale studio condotto dall'Osservatorio Confimprese sull'intera base associativa nel mese di dicembre registra 726 nuovi punti vendita sia di proprietà sia in affiliazione per un totale di 4.167 nuovi posti di lavoro. In un momento in cui i negozi abbassano le saracinesche, gli associati di Confimprese mostrano segnali di dinamicità."Il clima di fiducia è migliorato - dichiara Mario Resca, presidente Confimprese -, anche se l'Italia rimane al momento molto distante da Germania e Inghilterra, ma la propensione al consumo è molto bassa e l'86% degli italiani ritiene di non dover aprire il portafoglio se non per le spese indispensabili (dati Confimprese Lab-Nielsen). Dall'indagine annuale emerge che, pur nella drammaticità del momento, le nostre imprese fanno quadrato attorno alla forza del brand e sfruttano nel modo più ottimale i vantaggi della catena. Detto questo bisogna considerare la mancanza di denaro circolante, l'incertezza politica, la paura del rischio d'impresa che, nel settore del commercio, ha messo in ginocchio soprattutto il dettaglio tradizionale. Gli associati apriranno nuovi punti vendita nel 2014, ma in modo molto più contenuto rispetto al passato, con maggiore oculatezza nella scelta non solo delle location ma anche degli affiliati, che devono garantire solvibilità e capacità di investimenti a lunga scadenza. È questa la forza del franchising, che anche in tempi di crisi, permette una maggiore tenuta dei fatturati e dell'affluenza in negozio, con una prevalenza marcata per la domenica, giorno in cui si effettua il 25% degli acquisti del totale settimana. Se guardiamo i dati, conforta il fatto che comunque le nostre imprese continuano ad aprire nuovi punti vendita e creano occupazione e indotto".
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